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Le possibili avversarie dell’Italia: l'Irlanda del Nord punta sui ragazzi di Liverpool

Le possibili avversarie dell’Italia: l'Irlanda del Nord punta sui ragazzi di LiverpoolTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Ivan Cardia
Oggi alle 13:45Serie A
Ivan Cardia

Meno fresche di altre, ma anche Belfast richiama vecchie ferite. L’Irlanda del Nord, una delle quattro nazionali che l’Italia potrebbe pescare come avversaria per la semifinale dei playoff di qualificazione ai Mondiali 2026 (il sorteggio è in programma domani), è un fantasma antico. Bisogna tornare indietro al 1958, quando gli azzurri si arresero proprio ai nordirlandesi nella strada verso il torneo iridato, mancando la qualificazione per la prima volta nella storia della nostra nazionale. Per l’Irlanda del Nord rappresentò un esordio, culminato ai quarti di finale: nel 1986 in Messico - eliminazione al primo turno - l’ultima partecipazione ai Mondiali.

Come tutte le squadre di quarta fascia, la selezione di Belfast parteciperà ai playoff grazie al piazzamento in Nations League. Le qualificazioni sono state un percorso in salita, sin dall’inizio: inserita nel gruppo A, l’Irlanda del Nord ha ceduto il passo alla Germania capolista, ma si è vista superata anche dalla Slovacchia, capace di battere i tedeschi in casa per 2-0. Stiracchiati i due successi (1-0 e 3-1) con il modesto Lussemburgo.

Valore di mercato secondo Transfermarkt: al momento, la valutazione complessiva della rosa è di 82,31 milioni di euro.

La stella è Conor Bradley, uno che fa (spesso) il titolare nel Liverpool: mica male. Laterale difensivo destro classe 2003, è un prodotto delle giovanili dei Reds: complici i guai fisici di Frimpong, è riuscito per ora a trovare spazio ai danni del sostituto - arrivato a caro prezzo - di Alexander-Arnold. Quattordici le apparizioni stagionali in tutte le competizioni, per ora a secco. In nazionale ha già indossato la fascia - 28 presenze e quattro gol - e viene spesso schierato come esterno a tutta fascia o persino centrocampista: curiosamente, un altro gioiello nordirlandese, Trai Hume del Sunderland, è anche lui un terzino destro.

Il talento è Isaac Price, in realtà coetaneo di Bradley, ma ancora in cerca di affermazione. Cresciuto sull’altra sponda del fiume Mersey, all’Everton, è un centrocampista box to box dal grande inserimento. Dopo essere emigrato in Belgio, allo Standard Liegi, per trovare continuità, è rientrato in Inghilterra: 5 gol in 25 partite con il WBA nella Championship in corso di svolgimento. Strepitoso il suo ruolino in nazionale: 10 gol in 26 caps.

Il ct è Michael O'Neill. Ex centrocampista offensivo, non ha mai giocato i Mondiali e li insegue da allenatore. Già alla guida della sua nazionale dal 2011 al 2020, è tornato in sella dopo tre stagioni abbastanza anonime con lo Stoke City in Championship. In patria ha vinto due volte il titolo nazionale alla guida degli Shamrock Rovers. Dopo l’addio di Lafferty, gli manca un vero bomber: il veterano Magennis è a fine corsa, il titolare è Dion Charles, che gioca in League One. E Will Grigg? Non è più on fire: lontani i tempi del 2016, oggi l'ex trascinatore del Wigan gioca in quarta serie inglese.

La formazione tipo (3-5-2): Peacock-Farrell; Hume, Ballard, McNair; Bradley, Price, S. Charles, McCann, Devenny; Galbraith, D. Charles.

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