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Modena, Chichizola: "Ho iniziato con il basket, a 12 anni mi hanno messo in porta"

Modena, Chichizola: "Ho iniziato con il basket, a 12 anni mi hanno messo in porta"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Daniel Uccellieri
Oggi alle 10:34Serie B
Daniel Uccellieri

Un pomeriggio speciale per i giovani del Modena dell’Under 9 e Under 12, che hanno intervistato il portiere della prima squadra Leandro Chichizola:

"Ho iniziato proprio al River, quando avevo 11 anni - ha raccontato nella puntata di ’Futuro Gialloblù’, su Trc - a 12 anni mi hanno mandato in porta e da quel momento ho iniziato la carriera da portiere. C’è una lunga storia dietro alla scelta del mio ruolo".

Prima del calcio, però, c’era il basket: "Mi sono stancato… l’allenatore mi disse di provare in porta, magari con le mani sarei stato più bravo che con i piedi". Da tifoso del River e poi del Barcellona di Messi, il suo idolo è sempre stato Buffon: "Sono cresciuto guardando lui in televisione… in quegli anni ha vinto il Mondiale ed era nel suo miglior momento".

Chichizola ha parlato anche dei suoi giocatori preferiti: "Se mi chiedono quale sia il giocatore più forte, rispondo Messi… Ma mi piace molto anche Bernabé con il quale ho giocato a Parma, e ne cito un altro: Phil Foden".

Il portiere si definisce moderno: "Amo questo tipo di giocatori, capaci e bravi palla al piede. Anche a me piace giocare coi piedi, abbastanza fuori dalla porta… Nel calcio moderno, però, il portiere deve saper fare entrambe le cose".

Impossibile non parlare di parate e rigori: "Il mio record di clean sheet? Non saprei… Due anni fa col Parma sono arrivato a quindici". La più importante? "L’ho fatta col River, nell’anno della vittoria del campionato, al novantesimo. Non bellissima, ma fondamentale".

E sui rigori: "Mi stimola molto il calcio di rigore, un portiere ha più da perdere che da vincere ma a noi estremi difensori piacciono le cose difficili".

Infine, un pensiero sugli errori: "Quando subisco gol mi arrabbio ma poi mi passa. Gli errori vanno messi alle spalle, come un tennista che dimentica la palla sbagliata".

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