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Le possibili avversarie dell’Italia: la Svezia, vecchi fantasmi e nuovi bomber. In crisi

Le possibili avversarie dell’Italia: la Svezia, vecchi fantasmi e nuovi bomber. In crisiTUTTO mercato WEB
Ivan Cardia
Oggi alle 14:45Serie A
Ivan Cardia

Un’altra memoria che fa male, lì dove è iniziato il doppio incubo azzurro senza Mondiali. La Svezia, delle quattro nazionali che l’Italia potrebbe pescare come avversarie per la semifinale dei playoff di qualificazione ai Mondiali 2026 (il sorteggio è in programma domani), riporta a una delle notti più cupe della storia recente: San Siro 2017, pareggio e crollo. Sessant’anni senza saltare un Mondiale, e poi la porta sbattuta in faccia, la prima volta. Ne sarebbe seguita anche una seconda, come ormai sappiamo bene.

Come tutte le squadre di quarta fascia, anche la selezione scandinava parteciperà ai playoff grazie al piazzamento in Nations League. Le qualificazioni sono state un autentico disastro: la formazione di Stoccolma ha chiuso ultima nel gruppo B, dietro a Svizzera, Kosovo e Slovenia. Zero vittorie, dodici gol subiti, quattro fatti. Tra i fischi del pubblico. Quanto ai Mondiali, è presenza abituale, sebbene non fissa: manca dal 2018, l’exploit resta il secondo posto nell’edizione casalinga del 1958.

Valore di mercato secondo Transfermarkt: 516,9 milioni di euro. Di gran lunga la più cara tra le nazionali provenienti dalla quarta fascia: supera anche la Norvegia.

La stella è Alexander Isak. Sulla carta, una delle punte più complete della Premier League. Progressione, dribbling, freddezza in area, gioco spalle alla porta. Non ditelo al Liverpool, però: i 145 milioni di euro investiti per strapparlo al Newcastle in estate non lo hanno ancora portato a segnare una rete, tra Premier e Champions League. Occhio ai gol: c’è anche Viktor Gyokeres. Ed è vicino il rientro di Dejan Kulusevski dopo il lungo infortunio.

Il talento è Roony Bardghji. Anche se l’affollamento lì davanti non facilita le cose alla stellina del Barcellona, prelevato in estate dal Copenaghen. In Catalogna si sono già innamorati del suo elastico. Anche qui, conviene stare attenti: Lucas Bergvall, classe 2006 (un anno più giovane) è una presenza fissa nel Tottenham.

Il ct è Graham Potter. Subentrato a Tomasson, in una situazione a dir poco delicata: l’ex attaccante rossonero era stato allontanato, pare, anche per difficoltà nella gestione dello spogliatoio della nazionale. E la qualificazione era ampiamente fuori portata. Prima mossa del tecnico inglese, per molti il vero artefice dell’exploit del Brighton, ma che al Chelsea non è andato benissimo: il passaggio dal 3-5-2 al 4-4-2.

La formazione tipo (4-4-2):
Johansson; Holm, Hien, Lindelof, Gudmundsson; Bernhardsson (Kulusevski), Larsson, Bergvall, Svensson (Bardghji); Isak, Gyokeres.

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