Milan, Scaroni sul nuovo stadio: "Per ogni euro investito, ci sarà un ritorno di 2,5 euro"
Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha parlato a Moneta, settimanale economico de Il Giornale, tornando sul progetto per il nuovo stadio: "Può rappresentare il motore di un nuovo scatto per la crescita della città, come lo furono CityLife e Porta Nuova: due casi-simbolo di rigenerazione e sviluppo urbano contemporaneo che hanno contribuito a ridisegnare Milano e a rafforzarne l’immagine internazionale. Ho iniziato a occuparmi del nuovo stadio nel 2018, appena nominato presidente del Milan. Avendo visto gli stadi di molte grandi città nel mondo, ho capito subito che San Siro non era più adeguato: oggi è uno stadio fuori dal tempo per molte ragioni. A partire dall’esperienza che oggi non è all’altezza di ciò che promette. Le assicuro che vedere le partite nel nuovo impianto, sarà magnifico: avrà 71.500 posti, con gradinate più vicine al campo, pendenze spettacolari, sedute più confortevoli e soprattutto tecnologia Led su vari anelli con grandi maxischermi. Di là delle critiche, sarà pienamente accessibile, con aree per famiglie e massima sicurezza. E ci permetterà di sviluppare l’area premium dedicata alle aziende, che potranno offrire ai propri clienti un’esperienza esclusiva e davvero unica".
Sul ritorno economico per Milan e Inter: "Ci aspettiamo una crescita dei ricavi da stadio simile a quella di club come Tottenham, Arsenal o Real Madrid, che hanno raddoppiato i valori con un nuovo impianto, senza aumentare i prezzi dei biglietti popolari. Le ricadute sulla città? Secondo uno studio Ambrosetti, l’impatto socioeconomico sarà rilevante: in fase di costruzione muoverà oltre 4,5 miliardi di euro. Per ogni euro investito, ci sarà un ritorno di 2,5 euro. Le ricadute in Lombardia saranno di 3 miliardi, di cui non meno di 950 milioni nella Città Metropolitana di Milano. A stadio operativo, il beneficio stimato per il territorio supererà 3 miliardi l’anno".
Sulle tempistiche: "Ora entriamo nella fase di progettazione, affidata a Norman Foster e David Manica, garanzia di un risultato eccellente. Seguirà un anno di progettazione di dettaglio, poi la Conferenza dei Servizi con Comune e Regione per il permesso di costruire. L’obiettivo è avviare i lavori nei primi mesi del 2027 e completarli in tre anni, in tempo per ospitare gli Europei del 2032. Successivamente partirà la riqualificazione dell’area del vecchio Meazza, con la realizzazione tra le altre di un albergo, le sedi dei due club, un centro commerciale e il museo di Milan e Inter. Contiamo che anche in questa nuova veste l’area attrarrà almeno mezzo milione di visitatori l’anno. Rischio di rallentamenti? Non credo. Dopo la decisione del Comune di procedere, tutto si è mosso in modo efficiente. La procedura adottata – prevista dalla legge stadi – prevede la raccolta delle manifestazioni di interesse, quindi non c’è stata alcuna gara e soprattutto nessuna possibilità di turbativa".











