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Ritiro a 29 anni, Jankto ricorda: "Non valeva la pena continuare. Ranieri mi massacrava in campo"

Ritiro a 29 anni, Jankto ricorda: "Non valeva la pena continuare. Ranieri mi massacrava in campo"TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO
Oggi alle 21:23Serie A
Yvonne Alessandro

Quando ha capito di non poter giocare più per il dolore alla caviglia, con i legamenti danneggiati e una lesione di terzo grado, è stato chiaro a Jakub Jankto la decisone migliore da prendere. Per questo, a 29 anni, si è ritirato dal calcio dicendo addio al Cagliari. "Mi sono fatto male contro il Genoa, il primo anno con Ranieri. Poi le ho tentate tutte per stare meglio: mi sentivo anche pronto a giocare con il dolore, ma mister Nicola non mi ha fatto entrare in campo neanche un minuto e allora ho pensato che non valeva la pena andare avanti con questa lesione di terzo grado ai legamenti della caviglia sinistra, che non si può operare. Anche quando alleno i bambini o semplicemente cammino, mi fa male", spiega nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Intanto però Jankto ha fatto in tempo a segnare la storia del calcio italiano, facendo coming out pubblicamente e ammettendo di essere gay. E i tre anni successivi all'annuncio sono stati migliori della sua carriera, sentendosi libero da un macigno che lo opprimeva: "Giustissimo, perché non dovevo nascondere niente, potevo andare con il mio partner ovunque. Prima non potevo vivere come volevo, non mi sentivo me stesso. E poi erano cominciate a girare le voci, che forse ero gay, e in quel momento mi sono sentito troppo male: ho deciso che dovevo dirlo e ho registrato quel video che ha fatto il giro del mondo".

La figura di Claudio Ranieri, come uomo e allenatore, ha inciso parecchio: "Abbiamo un rapporto speciale, ma mi massacrava sul campo (ride, ndr). Mi ha fatto giocare, crescere, con lui ho indossato la fascia di capitano della Samp: un grande onore". E non si dimentica la frase del tecnico ora dirigente della Roma: "Non avrò bisogno di proteggere Kuba dagli idioti che ci sono in giro, perché lui è forte dentro". Jankto l'ha commentata cos': "Quando il tuo allenatore dice una cosa così ti dà un bell’aiuto. Aveva ragione: dal coming out erano passati due anni e dentro di me avevo una forza nuova. E ai tifosi interessava soprattutto quello che avrei fatto in campo".

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