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Salernitana, Iervolino stravolge la rosa in una settimana. E l'Arechi è sempre determinante

Salernitana, Iervolino stravolge la rosa in una settimana. E l'Arechi è sempre determinanteTUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
mercoledì 17 agosto 2022, 09:00Serie A
di Luca Esposito

Sarà pur vero che domenica scorsa è arrivata una sconfitta e che, nella passata stagione, si sono registrate appena tre vittorie casalinghe su 19 partite (se non è minimo storico dal 1919 in poi poco ci manca), ma il fattore tifo continua ad essere imprescindibile per la Salernitana. Sul piano numerico sono statistiche da "Champions": 26000 spettatori per la gara con la Roma, 11mila per la coppa Italia contro il Parma, senza dimenticare che nelle fase finale dello scorso campionato furono oltre 100mila i tifosi che si strinsero al fianco della Bersagliera nelle decisive gare con Fiorentina, Venezia, Cagliari e Udinese. Per un totale di 7 punti su 12, determinanti per restare aggrappati alla massima serie. Per non parlare dell'incredibile seguito in trasferta, roba da far accapponare la pelle anche a società che lottano per lo scudetto. A Udine, sabato pomeriggio, saranno oltre 700, l'anno scorso Salerno primeggiò per numeri in campo esterno sancendo il suo strapotere a Empoli, Roma e Milano: oltre settemila presenze e maglie granata in tutti i settori. Un fattore da prendere in considerazione e che, in un campionato così equilibrato, può aggiungere tanti punti alla classifica. "Perchè a Salerno parlare di dodicesimo uomo non è mai una frase fatta, ogni singolo tifoso può dare un grosso contributo al raggiungimento del risultato e degli obiettivi finali" per usare l'espressione di Giovanni Pisano, storico bomber granata che ha sempre indicato nell'Arechi quel fortino potenzialmente inespugnabile che può spostare gli equilibri anche in massima serie.

Certo, poi in campo scendono i calciatori. E quelli a disposizione fino al match di coppa Italia con il Parma non erano propriamente all'altezza della categoria. E così il presidente Danilo Iervolino è sceso in campo in prima persona sbrogliando situazioni che sembravano compromesse o impossibili: Candreva, Vilhena e Maggiore, aggiunti a Coulibaly e Bohinen, formano un centrocampo di livello assoluto per chi lotta per non retrocedere. Oggi invece potrebbe arrivare la ciliegina sulla torta in attacco, con Dia ad un passo e altre sorprese che potrebbero essere tenute in serbo per le battute finali. Senza dimenticare che gli ex Ranieri, Ruggeri e Verdi aspettano soltanto un cenno per ripartire alla volta di Salerno. Va da sè che i meriti di Iervolino non offuscano quelli del direttore sportivo, bravo a inserire la Salernitana sul mercato estero e a mantenere un certo equilibrio soprattutto in una fase contraddistinta da tanti rifiuti. Se un presidente inesperto e facoltoso non si è fatto prendere per il famoso e proverbiale cravattino, il merito è da ascrivere tutto al massimo dirigente granata. Senza dimenticare il prezioso lavoro dietro le quinte dell'avvocato Francesco Fimmanò (l'anno scorso decisivo per il recupero delle gare con Udinese e Venezia, al pari dei colleghi Sica e Chiacchio) e dell'amministratore delegato Maurizio Milan. Un team che vuole portare la Salernitana a livelli inimmaginabili e che sta ponendo le basi per un futuro in stile Sassuolo e Atalanta. E' solo questione di tempo? Al campo l'ultima parola, come sempre. Ma con questa rosa, e in uno stadio caldo come l'Arechi, sarà difficile per tutti portare via punti.

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