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TMW RADIO - Ct Sud Sudan: "Eliminazione Algeria mi ha sorpreso. Italia senza talenti offensivi"

TMW RADIO - Ct Sud Sudan: "Eliminazione Algeria mi ha sorpreso. Italia senza talenti offensivi"TUTTO mercato WEB
mercoledì 30 marzo 2022, 20:03Serie A
di Alessandro Di Nardo
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Stefano Cusin intervistato da Francesco Benvenuti
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Stefano Cusin, ct del Sud Sudan, ha parlato a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, del percorso intrapreso con la nazionale africana ma anche dei temi legati al calcio italiano: “Sono contento per il passaggio del turno contro Gibuti, non avevamo mai vinto due partite consecutive né segnato 4 reti fuori casa. La prima difficoltà è stata che la partita d’andata era in Egitto: siamo partiti di qua che erano 35 gradi, là erano 4 gradi. Abbiamo lavorato tanto con un preparatore italiano ed i risultati si sono visti. Il ritorno l’abbiamo giocato in Uganda perché non avevamo lo stadio e l’apporto dei tifosi, che si sono fatti 12 ore di pullman, sono stati fantastici. Il nostro è un percorso iniziato da qualche anno, la nostra è una nazionale giovane ma l’obiettivo è partecipare alla prossima Coppa d’Africa”.

Un parere sulle qualificazioni africane a Qatar 2022: l’eliminazione più pesante è quella dell’Egitto?
“Non direi, perché l’Egitto è stata eliminata dal Senegal, cioè dalla Nazionale campion d’Africa che l’aveva battuta poco più di un mese fa. La grande sorpresa è l’eliminazione dell’Algeria, che aveva vinto l’andata in Camerun ed ha perso in casa. L’altra mezza sorpresa in negativo è la Nigeria che è stata eliminata dal Ghana”.

Un giudizio invece sull’eliminazione dell’Italia: cos’è che non ha funzionato in questi nove mesi post vittoria dell’Europeo?
“La causa principale per me è l’assenza di giocatori offensivi capaci di vincere le partite. Anche nell’Europeo le partite sono state risolte con un po’ di fortuna, poi dalla vittoria a Wembley in poi ci sono state alcune partite, penso al pareggio con la Bulgaria, che l’Italia avrebbe vinto tranquillamente con qualche campione. Anche dietro, se siamo costretti a schierare sempre i “vecchietti” un problema c’è. Ma, ripeto, per me la causa principale dell’eliminazione è la mancanza di attaccanti di livello internazionale”.

La mancanza di esperienza in Europa da parte di molti azzurri ha pesato?
“Sicuramente. Noi poi per tradizione non siamo bravi quando siamo costretti a vincere, come successo giovedì scorso contro la Macedonia. Rendiamo meglio quando siamo spalle al muro. Era forse meglio giocarsela subito col Portogallo”.

Tornando sulle cinque africane che saranno a Qatar 2022, cosa è lecito attendersi da loro?
“Molto spesso ci sono cambi in corsa, da un allenatore locale si cambia a due mesi dal torneo per affidarsi a tecnici internazionali e questo causa problemi. Io credo che il Senegal sia la squadra più competitiva, ha tanti grandi giocatori ed un allenatore come Cissé che è estremamente bravo. Anche il Marocco è pieno di buonissimi giocatori ma gli manca sempre qualcosa per essere competitivi. Le squadre africane forse mancano un po’ di ambizione e mentalità, perché i mezzi in molte nazionali ci sono”.

A suo avviso la vittoria dell’Europeo è stata un’eccezione rispetto alla crisi del calcio italiano?
“Il punto focale è il settore giovanile, lì bisogna investire. Io non posso pensare che una squadra Primavera vada a prendere giocatori in Finlandia. È il settore giovanile che permette di arrivare, tramite la formazione, ad alti livelli. Credo ci sia anche un problema di competitività in Italia: se si facesse una Coppa Italia stile FA Cup inglese, ci sarebbe la possibilità magari di vedere una squadra di Serie D battere una di Serie A e magari scoprire talenti anche in serie minori”.

Crede che in Italia si punti troppo sul risultato?
“Non sono molto d’accordo. Non è il problema della sconfitta, è la percezione della sconfitta che va bene interpretata. I giocatori hanno bisogno di competitività: in Italia prima c’era grande competitività e da questo meccanismo sono usciti tanti grandi talenti. La sconfitta in sé va interpretata. Anche i bambini hanno bisogno di competitività, poi c’è bisogno che, dopo una sconfitta, non si corra a cambiare sempre tutto a partire dagli allenatori”.

I prossimi step per il suo Sud Sudan?
“Adesso ci sarà il sorteggio in Qatar per i gironi di qualificazione per la prossima Coppa d’Africa, conosceremo i prossimi tre avversari ed a giugno inizieremo faremo con quattro partite. Questa è una trovata della Fifa, che pur di fare i mondiali in inverno obbliga le federazioni africane a giocare tante partite ravvicinate a giugno, con tutti i problemi logistici che ne conseguono. Noi siamo però ben felici di rimetterci in gioco”.

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