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Widmer e gli svizzeri di Serie A: “Sommer ancora determinante. Jashari sarà un titolare”

Widmer e gli svizzeri di Serie A: “Sommer ancora determinante. Jashari sarà un titolare”TUTTO mercato WEB
Niccolò Righi
Oggi alle 08:30Serie A
Niccolò Righi

Attraversata la crisi degli ultimi giorni, in casa Fiorentina si torna a pensare a questioni di campo perché questo pomeriggio, a partire dalle 18:45, la squadra sarà impegnata alla Mewa Arena per affrontare il Mainz nella terza giornata della League Phase di Conference League. A tal proposito, TuttoMercatoWeb ha intervistato in esclusiva il capitano dei tedeschi Silvan Widmer, terzino destro svizzero vecchia conoscenza anche della Serie A avendo militato all’Udinese tra il 2013 ed il 2018. Widmer ha raccontato l’inizio difficile della sua squadra, la gara di domani contro la Fiorentina, ma anche i vari compagni di nazionale che giocano in Italia e non solo.

Da capitano, come giudica l’inizio di stagione difficile del Mainz, penultimo in Bundesliga e a secco di vittorie in campionato dallo scorso 20 settembre?
“Tanti di noi hanno già disputato diverse partite tra campionato e coppe (15, ndr) e c’è un po’ di stanchezza in questo momento, non riusciamo a dare il 100%. Per come abbiamo giocato potevamo aver fatto qualche punto in più, ma per una serie di motivi non siamo riusciti a fare i risultati che volevamo. Sono comunque molto fiducioso che prima o poi riusciremo ad ottenere quello che meritiamo”.

Venite da un beffardo 1-1 contro il Werder Brema nell’ultimo turno di campionato in cui ha pure segnato: c’è voglia di rivalsa?
“C’è molto rammarico per quest’ultima partita che volevamo vincere e invece abbiamo pareggiato con un gol avversario all’86’. In campo siamo stati la squadra migliore, però il calcio è così: a volte le cose non girano come vogliamo. L’importante è guardare sempre avanti. Ora abbiamo davanti a noi due bellissima partite contro Fiorentina ed Eintracht Francoforte non vediamo l’ora di scendere in campo”.

La Conference League è un vostro obiettivo?
“Il nostro obiettivo principale è quello di far bene in Bundesliga, però vogliamo far bene anche in Conference League e andare più avanti possibile nella competizione”.

In Bundesliga c’è un Bayern Monaco che non sembra aver alcun punto debole.
“In questo momento sembrano imbattibili. Ognuno di loro si diverte a giocare a calcio, non solo quando hanno la palla ma anche quando difendono. Lo si è visto anche martedì in Champions League quando per 45’ si sono dovuti difendere con un uomo in meno contro il PSG. Il collettivo sta lavorando bene e forse è questa la caratteristica che più fa la differenza: sono una squadra vera”.

Venendo alla gara di stasera: si aspettava di trovare una Fiorentina così tanto in crisi?
“Non me lo sarei aspettato perché conosco diversi giocatori e la rosa è molto forte. In questo momento non riescono a fare risultato ma sono dell’idea che sia sempre pericoloso affrontare un avversario in un momento così difficile. Quando il leone è ferito diventa ancor più pericoloso. Dobbiamo stare molto attenti domani: mi aspetto una partita equilibrata e aperta, in cui entrambe le squadre vorranno imporre il loro gioco”.

Quali pensa possano essere i punti di forza e di debolezza della Fiorentina?
“Hanno attaccanti molto forti, però concedono qualcosa in difesa. Dobbiamo stare attenti in fase difensiva e cercare di aggredire gli spazi che ci verranno concessi”.

Stasera troverà come avversario il suo connazionale Simon Sohm. Il centrocampista è arrivato in estate dal Parma ma sta facendo molta fatica in questi primi mesi.
“Abbiamo parlato un po’ in Nazionale. È un calciatore molto forte ma ha bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi al meglio. Non ho dubbi sul fatto che possa diventare un titolare fisso della squadra e far bene”.

Qual è il suo giudizio sui vari svizzeri che giocano in Italia?
“Non sono sorpreso dal percorso che sta avendo Akanji all’Inter. Lui è un leader assoluto, anche in nazionale. Ha tutte le qualità che deve avere un difensore: forte con la palla, senza palla, è intelligente. Non mi sorprende se è subito diventato un titolatissimo della difesa nerazzurra. Sponda Milan, Jashari è stato sfortunato ad essersi fatto subito male. Negli ultimi mesi ha fatto grandissimi passi in avanti e adesso avrà bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi, ma sono sicuro che si prenderà il posto da titolare. Poi come non citare il mio grande amico Freuler. È un centrocampista esperto di qualità e di quantità, fortissimo. Mi piace l’evoluzione che sta facendo il Bologna, che negli ultimi anni sta diventando sempre più forte. Ormai hanno l’ambizione di andare in Europa ogni anno. Le critiche a Sommer? Ho sempre stimato Yann. Da anni dimostra di essere un portiere di alto livello pur non essendo più giovanissimo. Secondo me si merita di giocare in una squadra come l’Inter e mi auguro che possa farlo ancora a lungo, è ancora determinante”.

Sta seguendo il calcio italiano?
“Sì, assolutamente. Ho visto che ci sono tante squadre che stanno facendo bene. Spero che questo equilibrio resti fino alla fine perché ci sono diverse squadre che hanno la possibilità di arrivare a lottare fino all’ultimo”.

Anche l’Udinese, sua ex squadra, sta facendo molto bene: cosa le manca per poter lottare per un posto in Europa?
“L’Udinese viene da un ottimo piazzamento e sta facendo molto bene, anche se il campionato è ancora lungo. In Italia le partite sono tutte difficili, parlo per esperienza. Io spero che possa continuare così, perché resta un club nel mio cuore. Spero per loro e per i tifosi che possano riuscire a tornare in Europa”.

Qual è il segreto dello scouting dell’Udinese, che ogni anno si dimostra tra i migliori in Italia?
“Non so se c’è un segreto (ride, ndr). Con me iniziarono a seguirmi quando giocai con la Nazionale svizzera under 18 una partita in Macedonia. Loro investono tante risorse sullo scouting e spesso riescono a pescare giocatori forti prima di tutte le altre squadre”.

Alla Svizzera mancano 3 punti per strappare il pass per i Mondiali.
“Noi abbiamo altre due partite e vogliamo chiudere il discorso già contro la Svezia il prossimo 15 novembre. Abbiamo fatto un’ottima qualificazione fino a questo momento, senza concedere neanche un gol alle avversarie in quattro partite. Tanta roba!”.

Per l’Italia quanto è alto il rischio di rimanere fuori per la terza edizione consecutiva?
“Nonostante la matematica lasci una possibilità aperta, penso che all’Italia servirà passare dai playoff. A qual punto dipenderà molto dalle avversarie e da come stanno i giocatori a marzo, un mese complicato visto che tutte le squadre più forti giocano le partite più importanti della loro stagione. Come nazione calcistica, l’Italia dovrebbe sempre starci ad un Mondiale però qualificarsi non sarà una passeggiata”.

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