Zauli: “Vicenza squadra da promozione. Perugia e Crotone, serve pazienza”
Lamberto Zauli, tecnico dalla lunga esperienza sia in Serie B che in Serie C, ha analizzato i temi principali dei tre gironi di terza serie attraverso i microfoni di TMW Radio. Ecco quanto dichiarato nel corso della trasmissione 'A Tutta C':
Mister, partiamo dal Vicenza, una piazza a cui lei è particolarmente legato. Il girone A sembra ormai indirizzato: è d’accordo con chi parla di strada segnata?
"Confermo quanto detto dal direttore Magoni. Il calcio resta imprevedibile, perché il girone di ritorno spesso è un altro campionato rispetto all’andata, però i numeri parlano chiaro. Sarebbe una sorpresa non vedere il Vicenza davanti fino alla fine. Hanno costruito negli anni una squadra competitiva, con giocatori importanti per la categoria, un allenatore vincente e una società solida. Ci sono tutti i presupposti per continuare questo percorso".
Lo scorso anno il Vicenza fu protagonista di una rimonta clamorosa sul Padova, poi arrivò lo stop nei playoff. Quanto pesa quell’esperienza nel percorso attuale?
"Quella stagione ha dimostrato la forza della società. Dopo due playoff persi, il club ha fatto una scelta chiara: ha cambiato allenatore, direttore sportivo e diversi giocatori, ma non ha mai cambiato l’ambizione. La proprietà ha trasmesso subito la voglia di vincere e tutti sono stati bravi a voltare pagina, dimenticando il passato e puntando dritti alla promozione. Oggi il lavoro sta dando risultati evidenti".
Chi invece ha cambiato molto in corsa senza trovare continuità è il Perugia. Tre allenatori, nuova proprietà, nuova dirigenza: quanto è difficile raddrizzare una stagione partita con altre aspettative?
"È complicato, molto. Conosco bene l’ambiente perché l’anno scorso ho vissuto quattro mesi lì e tocchi con mano la storia e la forza di quella società, ma anche le difficoltà attuali. La nuova proprietà ha investito, ma forse non è riuscita a trasmettere alla squadra quel qualcosa in più per voltare pagina. I risultati negativi da tempo pesano e ora ogni partita diventa quasi un obbligo di vittoria. Giocare con quella pressione non è semplice".
C’è ancora margine per risalire?
"Assolutamente sì. C’è ancora tanto tempo e ogni società ha la possibilità di cambiare il proprio destino. Se nello spogliatoio c’è unità di intenti, anche nelle difficoltà si può venirne fuori. Mi aspetto che il Perugia riesca a reagire, anche se non sarà facile".
Chiudiamo con il girone C e con il Crotone, impegnato nel posticipo contro il Casarano. Come valuta il momento degli squali?
"Mi fa piacere parlare del Crotone, perché è una società importante dove ho lavorato un anno e mezzo. Dopo la doppia retrocessione non è stato semplice per nessuno. Oggi il club sta costruendo squadre buone, con un giusto mix tra giovani e giocatori esperti: Gomez davanti è sempre una garanzia, Murano porta esperienza. La partita col Casarano è difficile, anche perché arrivano dall’eliminazione in Coppa Italia, che in Lega Pro è un obiettivo rilevante".
Il Crotone va letto come una stagione positiva o in chiaroscuro?
"È un campionato estremamente competitivo. Ci sono almeno cinque o sei squadre con investimenti e società molto importanti alle spalle: Catania, Benevento, Salernitana, Cosenza, Casertana. Stare stabilmente tra le prime è davvero difficile. Il Crotone lo aspettiamo sempre in alto, ma quest’anno il livello del girone è altissimo".











