Tesser torna alla Triestina e punta al miracolo: "La proprietà mi ha dato garanzie"
La Triestina riparte da Attilio Tesser. Nella giornata di ieri è arrivato, un po' a sorpresa, l'esonero di Geppino Marino ed il ritorno in panchina di mister Tesser, chiamato ad una vera propria impresa. La società alabardata è ultima a -10 classifica, con la penalizzazione che ammonta a 23 punti.
Di seguito, la nota ufficiale della stessa:
"US Triestina Calcio 1918 comunica di aver affidato ad Attilio Tesser la guida tecnica della prima squadra.
L’allenatore di Montebelluna torna sulla panchina alabardata dopo il biennio 2003/05 in Serie B, i primi sei mesi della stagione 2023/24 e la salvezza ottenuta subentrando a dicembre nello scorso campionato.
Insieme a Tesser, tornano a far parte dello staff tecnico della prima squadra il viceallenatore Giuseppe Gemiti, il preparatore atletico Fabio Munzone ed il preparatore dei portieri Leonardo Cortiula.
Ad Attilio e a tutti i suoi collaboratori, il club rivolge il bentornato a Trieste e l’augurio di buon lavoro".
Il tecnico si è presentato così in conferenza stampa
"Torno a casa, dove quattro mesi fa siamo usciti tra gli applausi per aver salvato la squadra. Mi hanno chiesto se me la sentissi e ho risposto di sì. La Triestina per me rappresenta una società alla quale sono molto legato, provo grande affetto.
Arrivo pieno di motivazioni ed entusiasmo, consapevole della difficoltà enorme che ci aspetta. Il presidente mi ha espresso la volontà di costruire qualcosa di bello per questo club. Non ho ancora visto una partita della Triestina, ma le guarderò tutte in questi due giorni.
Un po’ di elasticità dovrò sicuramente averla: abbiamo assenze importanti sulla destra e manca anche un centrale. Vedremo se i concetti saranno recepiti e cosa potremo fare. Oltre a Silvestri ci sono 4-5 giocatori fuori per infortunio.
Quanto fatto finora non basta: bisogna continuare e alzare ancora il livello. È una situazione diversa rispetto a quella dello scorso anno, ma ho fatto i complimenti a tutti i ragazzi per il lavoro svolto. È stato un buon lavoro, ma non può finire qui. Oggi non sarebbe sufficiente, quindi serve aumentare ancora l’intensità e dare qualcosa in più. Dentro di noi dobbiamo avere fiducia, temperamento, la mentalità di volerci migliorare con continuità.
Dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà, senza pensare troppo a lungo termine ma concentrandoci gara per gara. Non bisogna abbattersi nei momenti complicati, ma restare uniti, soffrendo insieme e credendo nel bene comune rappresentato dalla maglia che indossiamo. Sempre avanti, con umiltà e convinzione, partendo dallo spogliatoio.
Nell’accettare questa opportunità, il cambio di rotta della società ha avuto un peso. In passato non ho mai avuto problemi con nessuno, e già in estate avevo dato la mia disponibilità a tornare dopo essere stato contattato. Con l’attuale proprietà ci siamo sentiti due volte e visti una: serve tempo per conoscersi, ma mi è stata trasmessa fiducia, non solo a parole ma con i fatti.
Sono stati fatti tanti passi concreti: se oggi si sta andando avanti è perché sono stati investiti milioni di euro per permettere al club di ripartire, allenarsi e giocare con serenità, lasciandosi alle spalle un periodo complicato. Ora bisogna guardare avanti.
È una montagna molto alta da scalare, ma arrivo con grandi motivazioni, voglia e umiltà. Non ho la presunzione di dire che ce la faremo, ma la fiducia che con il lavoro possiamo riuscirci: è una cosa diversa. Ho un forte attaccamento alla maglia e sono grato per l’affetto che la gente mi ha sempre dimostrato.
Non vi nego che in estate, e anche pochi giorni fa, ho ricevuto altre proposte, anche da categorie superiori. Ma quando è arrivata la chiamata della Triestina ho accettato subito, senza aspettare nessuno. La tifoseria e le istituzioni mi hanno fatto sentire affetto e vicinanza. Insieme alla nuova proprietà, che ha chiesto il mio contributo, tutto questo mi ha spinto a tornare con grande felicità.
Io e i miei collaboratori non siamo dei maghi: lavoriamo con serietà e massimo impegno, mettendo a disposizione le nostre competenze per provare a fare qualcosa di positivo in un percorso difficile. Ne siamo tutti consapevoli.
I tifosi? So bene quanto amino questa squadra. Lo dicevamo già nei mesi scorsi, e lo ribadisco oggi: il loro calore e il loro amore per la maglia sono straordinari. Mi auguro che tornino in tanti allo stadio, non per me ma per la Triestina. La proprietà sta dimostrando di voler fare le cose seriamente con investimenti importanti, e i tifosi sono fondamentali per la rinascita.
Spero che si possa tornare anche al vecchio logo e a un rinnovato clima di fiducia. Ma la fiducia va conquistata: noi sul campo, con il lavoro e l’impegno; la società fuori dal campo, con la concretezza delle proprie azioni.
Conosco ancora poco la nuova proprietà, ma per quanto visto in poco tempo la strada intrapresa è seria e concreta. Mi auguro che i tifosi tornino numerosi a darci una mano: i risultati potranno aiutare, ma la base di affetto per questa squadra è già forte. L’importante è vedere una Triestina che gioca, corre e combatte per la maglia: questa è la certezza che dobbiamo garantire, cercando di coniugarla con i risultati.
Il club mi ha dato garanzie: è consapevole delle difficoltà per raggiungere l’obiettivo, ma anche convinto che sia possibile. Starà a noi arrivare al meglio a gennaio, perché accorciando il gap potremo anche convincere nuovi giocatori a sposare la nostra causa.
Se la domanda è se la proprietà mi ha dato le garanzie per provare a raggiungere l’obiettivo, la risposta è chiara: sì".











