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Al Torino basta una fiammata di Vlasic per ritrovarsi: Lecce battuto e Bergamo cancellata

Al Torino basta una fiammata di Vlasic per ritrovarsi: Lecce battuto e Bergamo cancellataTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 5 settembre 2022, 22:44Serie A
di Pierpaolo Matrone

All'inizio gli strascichi della prima sconfitta stagionale, nel turno infrasettimanale con l'Atalanta, il Torino sembrava sentirli addosso. Poi, pian piano, se ne sgrava, comincia ad appigliarsi alla qualità dei suoi trequartisti e passa a pochi minuti dall'intervallo con uno di loro, Nikola Vlasic (terzo gol consecutivo), sempre più leader tecnico della formazione di Juric. E' il momento in cui il Toro svolta, prende fiducia, comincia a giocare. Non la chiude, alla fine soffro pure un po', ma il vantaggio tiene fino alla fine. E il Torino si rilancia, dimentica i tre gol subiti a Bergamo (altro clean sheet per Milinkovic-Savic), e si mette a -3 dalla vetta, -1 da Napoli e Milan, nel gruppone al quarto posto. L'Olimpico Grande Torino esplode al triplice fischio, infiammato dalla giocata di Nikola Vlasic.

A fuoco lento
Come un diesel, Torino-Lecce parte lentamente. Le due squadre si studiano, il Lecce in fase difensiva si schiera quasi con un 6-3-1, maglie strettissime, per cancellare gli spazi che Baroni sa che i trequartisti del Torino sanno prendersi con inserimenti letali. I fatti gli daranno ragione al termine della prima frazione di gioco. Per 40' a regnare è l'equilibrio. Il Toro è più impreciso di altre volte, il Lecce in ripartenza qualche pensiero lo dà. Banda, a tutta fascia, impegna Milinkovic-Savic. Radonjic prova a infiammare i 15 mila tifosi allo stadio con una giocata delle sue, a convergere e sferrare la botta, ma non centra lo specchio della porta.

La fiammata di Vlasic
Il muro giallorosso regge fino al 40'. Poi, in uno di quegli spazi di cui aveva paura Baroni, gli uomini di Juric - oggi assente per una polmonite, in panchina Paro - passano: Vojvoda per Vlasic, letale di prima intenzione a incrociare: terzo centro consecutivo per quello che è diventato ormai il trascinatore del Torino. Che può essere soddisfatto del risultato all'intervallo, un po' meno della qualità del gioco.

Cresce il Toro
All'intervallo, dopo due paroline di Paro, il Toro prova a metterci anche quella. Si accendono gli esterni, crescono di livello, combinano finanche tra loro. Vojvoda sfiora il raddoppio, ci prova anche Lazaro senza centrare la porta. Ci riesce Pellegri, di forza e freddezza davanti a Falcone, ma l'assistente gliel'annulla per fuorigioco. Ma il Lecce, invece di aprirsi, continua a stringere le maglie.

Falcone tiene a galla (inutilmente) il Lecce
Baroni, consapevole di dover fare qualcosa in più ma al contempo con la volontà di non sbilanciarsi, non tocca gli equilibri, ma solo gli uomini. E cambia tutti quelli offensivi. Cambia poco o nulla. Anzi, è il portiere che deve ringraziare: Falcone è Miracoloso su Vojvoda. Restano a galla i salentini, ma il Toro rischia poco o nulla. E alla fine la porta a casa meritatamente. E ritrova, in un colpo solo, vittoria, fiducia e un posto nel gruppone al quarto posto.

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