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Varini: "Guardate le Primavera, dove andiamo? Stranieri e fuoriquota..."

ESCLUSIVA TMW - Varini: "Guardate le Primavera, dove andiamo? Stranieri e fuoriquota..."TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
martedì 29 marzo 2022, 15:30Serie A
di Marco Conterio

Reggiana, Spezia, Vercelli. Massimo Varini ha vissuto campi e provincia. Il calcio che sogna le alte sfere. Un direttore sportivo che adesso viaggia, segue, approfondisce, studia, "ma senza più l'ansia della partita della domenica, di quelle giornate da vincere a ogni costo". Si racconta a Tuttomercatoweb.com, da occhio clinico ed esperto sul movimento calcistico italiano. E l'analisi parte dal punto più basso: l'eliminazione dell'Italia contro la Macedonia del Nord. "Le motivazioni per cui siamo usciti sono abbastanza semplici: prendete le Primavere delle squadre italiane di livello alto e medio e poi diventa difficile pensare che giochino degli italiani. O qua nascono tutti fenomeni o il fatto che giochino pochi ragazzi, crea una difficoltà di scelta. Più di metà delle squadre gioca con degli stranieri. E per quelli che giocano in Primavera, prima di essere in prima squadra deve nevicare ad agosto...".
Eppure quando lo fanno...
"Esatto. Poi se fai giocare Fagioli titolare nella Cremonese, fa benissimo. Miretti, se va all'Empoli di turno, gioca. Nella Juve ha fatto un minuto: è un giocatore da Serie A. Ma anche le altre: l'Inter ha tantissimi stranieri, provate a guardare...".
Questo si riflette nelle nazionali
"Ho visto l'Under 18 dei 2004, chi gioca? Vignato nel Monza, poco. Il portiere della Pro Vercelli ma degli altri neanche uno. Degli altri, quasi nessuno giocava titolare in Primavera... Della Nazionale italiana, titolari veri, fissi, ce n'erano pochissimi dentro. Con l'Austria sì, ma di media non giocano neanche in Primavera dove ci sono quasi tutti fuori quota o giocatori al limite, del 2003. C'è incapacità di programmare.

Nell'Austria c'erano 5-6 ragazzi del Liefering, che la seconda squadra del Salisburgo nell'Under 18. Ed erano quelli più bravi".".
Difficile uscire da questo buco nero sui giovani.
"L'Italia, calcisticamente, è un controsenso. In percentuale, in Serie A, quanti italiani giocano?"
Siamo la 'peggiore' dopo l'Inghilterra. Che però post Brexit ha chiuso le frontiere agli Under 18 stranieri.
"Dovremmo fare come l'Inghilterra post Brexit. Dovremmo avere un limite di tesseramenti sugli stranieri: dovremmo far giocare gli italiani in campo, come fu tanti anni fa quando si vietò l'acquisizione degli stranieri. Serve una strada, così non possiamo andare avanti".
Il discorso è anche più ampio.
"Già, poi c'è il discorso politico: con il discorso dello ius soli, perdi giocatori importanti che non puoi tesserare. Giusto o sbagliato, per me è sbagliato, è un controsenso".
Delle seconde squadre cosa pensa?
"Dovrebbe essere un'imposizione da parte della Federazione. Chiaro, poi diventa anche un discorso di carattere economico: 2 milioni di euro per iscriverti più tutti i costi di gestione. L'Under 23 per la Juventus sta dando qualche giocatore, poi è servita anche come mercato 'di riserva': credo sia stata, ma lo è, lungimirante col lavoro svolto. Dovrebbero farla tutti e così avrebbe una sua logica. Ma invece...".
Una chiusura amara. E la soluzione?
"C'è troppa poca possibilità di scelta. Se non si fanno crescere i talenti dal basso, non si va da nessuna parte. E per farlo, serve ripensare tutto il movimento".

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