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Juventus-Milan 0-0, le pagelle: Pulisic e Leao, così no. Maignan da extratterestre su Gatti

Juventus-Milan 0-0, le pagelle: Pulisic e Leao, così no. Maignan da extratterestre su GattiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 22:48Serie A
di Dimitri Conti

Risultato finale: Juventus-Milan 0-0

JUVENTUS

Di Gregorio 6 - Gimenez si affaccia dalle sue parti alla mezz’ora, ma è ordinaria amministrazione così come vari altri interventi successivi. Altra storia il calcio di rigore di Pulisic: lui si limita a ballare sulla linea, ringraziando l’avversario per l’errore.

Gatti 6 - Non di rado da quando è alla Juventus ha saputo farsi apprezzare nell’altra area di rigore. Avrebbe a tal proposito il pallone per sbloccare la partita subito a inizio ripresa: si coordina bene, ma un Maignan in versione alieno gli dice di no.

Rugani 6 - Lui che è stato a suo modo fedelissimo di Allegri, ci esordisce da titolare contro in questa Serie A. Qualche piccolo brivido, un rischio a fine primo tempo con Gimenez, ma nel complesso non sfigura affatto. Lascia il campo con i crampi.
Dall’86’ Kostic sv.

Kelly 5,5 - Da criticatissimo a irremovibile, per lui il passo è stato breve. Avrebbe sulla coscienza il calcio di rigore che per sua fortuna Pulisic spreca, ma sulla chiamata rimangono dubbi. Rimedia comunque in buona parte murando su Loftus-Cheek nel finale.

Kalulu 6,5 - Al servizio della causa, passa ormai con disinvoltura dal ruolo di braccetto a quello di cursore a tutta fascia. E dimostra di saperci fare pure da stantuffo, costruendo un paio di situazioni interessanti in un primo tempo giocato a giri bassi. Una sicurezza.

Locatelli 6 - Il metronomo bianconero viaggia, come tutti gli altri in campo, a giri decisamente bassi fin troppo a lungo. Sopperisce comunque alle mancanze nel gioco di possesso con un’interpretazione convincente della fase difensiva.

McKennie 5,5 - Due suoi controlli sbagliati in area di rigore vanificano un paio di azioni potenzialmente interessanti nel primo tempo. A sua discolpa, va comunque detto che non si risparmia mai: i miscredenti possono guardare i dati sui chilometri percorsi.

Cambiaso 5,5 - Prosegue sulla tendenza dei tempi recenti, per la quale si fatica ad accorgersi che è in campo per larghi tratti di partita. Se questo gioca a suo favore sul gioco difensivo, non lo fa quando torna alla mente l’immagine di alcune sue discese del passato.

Conceicao 6,5 - Annoiato dall’andamento del primo tempo, improvvisa alla ricerca di cambi sullo spartito. Crea più di un grattacapo al giovane Bartesaghi, spaventando i suoi per un colpo al costato. Su discreti livelli anche nella ripresa, lascia il campo un po’ a sorpresa.
Dal 69’ Thuram 6 - Nei minuti successivi al suo subentro inizia la girandola di cambi che spezza ulteriormente il ritmo al match. Nel finale aiuta ad alzare il baricentro la propria squadra, ma senza riuscire a incidere.

Yildiz 5,5 - In queste notti ha una lente d’ingrandimento speciale rivolta su di lui, tutti aspettano il colpo a effetto. Per primo Tudor. E invece, complice anche la stanchezza, fatica ad accendersi con continuità e a risultare una minaccia concreta.
Dal 69’ Openda 5,5 - Si sbatte e si muove molto sul fronte offensivo, alla ricerca di spazi e delle prime giocate davvero convincenti in bianconero. Appuntamento ancora da rimandare.

David 5 - Tocca di nuovo a lui, nonostante il marchiano errore sotto porta di Vila-real. Liberato in area alla mezz’ora, inciampa in modo tragicomico. Non si muove neanche malissimo, ma della sua partita rimane in testa più che altro il marchiano errore.
Dal 69’ Vlahovic 5,5 - Ha una ventina di minuti più recupero per provare a far male all’allenatore che tanto lo avrebbe voluto al Milan, ma di occasioni buone non ne capitano. Lui non fa neppure troppo per procurarsele.

Igor Tudor 5,5 - L’attenzione dei suoi tifosi è più rivolta all’allenatore avversario che a lui, almeno in partenza, e questo non è detto sia uno svantaggio. Il primo tempo vive di fatto sulle folate di Conceicao, in avvio di ripresa vede la possibilità di trovare il vantaggio ma vive anche il rischio di andare sotto. Prova a mettere più peso offensivo nel finale: il baricentro sale, ma questo non si traduce in occasioni da rete. E la pareggite è ormai certificata.

MILAN

Maignan 7 - Per un primo tempo in cui non ha granché da fare, c’è una ripresa che comincia con un intervento da extraterrestre su Gatti che ricorda perché al primo anno in rossonero non aveva fatto rimpiangere un certo Donnarumma.

Tomori 6 - Il centrale inglese dei tre è quello che spicca meno ma, vista anche qualche prestazione della scorsa stagione, questo per i tifosi rossoneri può sembrare anche un bene. Puntuale negli interventi, si limita da solo in fase di costruzione.

Gabbia 6,5 - Da Hojlund a David, si conferma marcatore sopraffino anche nelle serate ad alto livello di difficoltà. Lascia poco spazio alle giocate del canadese e anche quando gli avversari si moltiplicano, all’ingresso di Openda e Vlahovic, non si scompone.

Pavlovic 6,5 - Con Allegri sta conoscendo una nuova vita come braccetto di sinistra. In una discesa alla Bastoni di fine primo tempo offre anche un pallone al bacio sulla testa di Gimenez, che però manda fuori di poco. Difensivamente concede il giusto.

Saelemaekers 5,5 - Molto meno pimpante del solito, e dire che Cambiaso di spazio da attaccare ne avrebbe anche lasciato. Quando affonda riesce anche ad arrivare nei pressi della linea, ma manca di qualità nella rifinitura.

Fofana 6 - Elemento essenziale di equilibrio nel centrocampo rossonero, la sua presenza rischia di essere sporcata dall’ammonizione a fine primo tempo. Questo, almeno, deve aver pensato Allegri nel momento in cui l’ha tolto. Fin lì non era andato male.
Dal 63’ Loftus-Cheek 6 - Porta una ricarica di sostanza e muscoli alla mediana. Nel finale avrebbe avuto anche il pallone per colpire, ma Kelly gli ha fatto muro e impedito il gol.

Modric 6,5 - Con il Napoli aveva offerto ai fortunati spettatori un campionario della partita perfetta o giù di lì, allo Stadium non succede. In una prestazione meno scintillante, avrebbe comunque spalancato la porta a Leao. Ma il portoghese è in serata no.

Rabiot 6 - Altro grande ex della partita, è il primo della partita a ricordarsi che il calcio è un gioco semplice e per vincere occorrerebbe tirare in porta. Ci prova, da fuori, ma non è preciso. Forse paga un po’ di emozione, ma non è nella sua miglior versione.

Bartesaghi 5,5 - Battezzato da Allegri al di là dell’età, deve vedersela con un cliente molto scomodo come Conceicao. Resiste un’ora alle scorribande senza essere ammonito, poi cede. Raramente riesce a farsi apprezzare in fase di proposizione.

Gimenez 6,5 - Primo della partita a calciare verso la porta di Di Gregorio, è ancor più pericoloso appena prima dell’intervallo: fuori davvero di poco. Conquista di mestiere il rigore che Pulisic non sfrutta, al momento dell’uscita rimane il dubbio: doveva proprio uscire?
Dal 63’ Leao 5 - Appena entrato, prova subito un numero di magia da centrocampo. Poi, poco dopo, ha una palla ben più facile da due passi ma manca lo specchio. Nel finale, replica ancora: accusato di scarso cuore, non fa nulla per far cambiare idea.

Pulisic 5 - Nel Milan di Allegri fa un po’ la parte del Dybala di Allegri: libertà di svariare e la responsabilità di segnare il rigore conquistato da Gimenez, che però manda alto sopra la traversa. Prima di uscire offre un’ultima palla al bacio per Leao.
Dal 74’ Nkunku sv.

Massimiliano Allegri 6,5 - Si prende la scena d’ingresso, vedendosi tributato un caloroso saluto da parte dei suoi ex tifosi nel giorno del primo confronto da avversario allo Stadium. Il copione che impone alla sua squadra per la partita è quello che ti aspetti da Allegri, nel secondo tempo però la musica cambia e il suo Milan va vicino più di una volta al gol. La palla buona non è solo quella del rigore, ma anche quelle di Leao. I migliori lo tradiscono.

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