La mossa di Zhang e il giusto timing: Steven si tiene stretta l’Inter

Punto e a capo, più che punto e basta. Ma ci sono pochi dubbi, l’Inter rimarrà nelle mani di Steven Zhang e neanche per pochissimo tempo. È di ieri la notizia dell’accordo, ormai prossimo alla chiusura una volta conclusa la due diligence, con il fondo statunitense Pimco. 400 milioni di euro, sufficienti per rimborsare Oaktree nei termini e - dettaglio non irrilevante - anche rilanciare, dato che avanzeranno circa 20 milioni, potenzialmente da reinvestire.

La nuova scadenza temporale è fissata in altri tre anni, forse il principale ostacolo all’ipotesi di rifinanziamento con Oaktree, che oltre a tassi di interessi più elevati puntava su un rimborso anticipato. Così, di fatto, Zhang si tiene stretta l’Inter senza particolari esborsi economici: le linee guida societarie rimarranno pressoché invariate, non è un caso che la deadline del nuovo finanziamento coincida con la scadenza dei nuovi contratti siglati dall’area sportiva. Squadra che vince non si cambia, col piccolo dettaglio che la situazione resta stabile ma non migliora. Di questi tempi, però, evidentemente trovare di meglio sarà impossibile: le vetrine della nuova Champions e sopratutto quella del mondiale per club 2025 potrebbero anche riaprire scenari legati alla cessione del club in futuro.

Domani c’è il derby. E il timing delle notizie è pressoché perfetto. L’Inter arriva alla stracittadina con i favori del pronostico, un ambiente più sereno, la possibilità di vincere lo scudetto al triplice fischio e persino una situazione societaria più solida, in quel gran duello tra miopi che è il calcio italiano. Oggi parlerà Simone Inzaghi, è solo la quinta conferenza stampa di tutto il campionato. Indizi di formazione difficilmente ne arriveranno, anche perché l’undici - quello visto col Cagliari più i rientranti Pavard e Lautaro - pare già deciso.