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LIVE TMW - Agnelli agli azionisti: "CR7? La Juve prima di tutti". Nedved: "Non sono qui per amicizia"

LIVE TMW - Agnelli agli azionisti: "CR7? La Juve prima di tutti". Nedved: "Non sono qui per amicizia"TUTTO mercato WEB
venerdì 29 ottobre 2021, 13:43Serie A
di Simone Dinoi
fonte inviato all'Allianz Stadium

Il campo non ha sorriso mercoledì sera alla Juventus nella sfida contro il Sassuolo, quest’oggi alle 10:30 all’Allianz Stadium va in scena l’assemblea degli azionisti. TUTTOmercatoWEB.com vi riporta le parole dei protagonisti.

10:30 - Il presidente Andrea Agnelli prende la parola nel discorso introduttivo: “Vi do il benvenuto nella nostra casa, siamo gli unici ad averla organizzata in presenza fisica. Essere unici è un segno distintivo di questa società, come i primi vincitori di tutte le competizioni nazionali, la prima e la seconda e la terza stella sul campo. Ricordo una battuta dell'Avvocato: la vera sfida sarà chi vincerà la terza stella, se lo faremo prima della seconda delle milanesi. Avremo intanto l'approvazione del bilancio, porteremo una perdita di 209,9 milioni di euro. È giusto venire a spiegare ciò che sta succedendo. Rinnoveremo il Consiglio d'Amministrazione e dirò qualcosa in merito. Proponiamo inoltre una nuova proposta di aumento di capitale da 400 milioni, che fa seguito all'aumento di capitale approvato nel settembre del 2019 per 300 milioni. Mi fa piacere avere l'opportunità di illustrare e discutere la genesi che ci ha portato a queste proposte.

In sintesi che cosa ha fatto la Juventus e che cosa farà. Per capire cosa farà al Juve è utile avere un contesto macroeconomico nel quale si è agito negli ultimi vent’anni. Se guardiamo al fatturato aggregato del settore agli inizi del 2000 era di 6 miliardi circa, ante covid sarebbe dovuto essere 24 miliardi. In tutti i momenti di crisi c’è stata una crescita composta del 12%. Ciononostante ho sentito parlare tante volte di insoddisfazione da parte degli operatori del settore. C’è stata un’inflazione incredibile nella valorizzazione dei giocatori. Noi siamo passati da 2,7 miliardi nel 2012 e ai 9,4 miliardi del 2019. Con la cessione del nostro amato Pogba nel 2016, abbiamo visto una crescita di operazioni al di sopra dei 50 milioni. La dinamica ha mosso il mercato.

Cosa ha fatto la Juve in questi anni? Noi siamo figli di una dinamica più grande rispetto agli accadimenti recenti. Avevamo un fatturato sopra i 400 milioni fino al 2018. Con lo scorso aumento di capitale avevamo l’idea di pensare in grande, con un percorso che ci ha permesso di far giocare qui il miglior giocatore de mondo Cristiano Ronaldo. Completato l’aumento di capitale, nel febbraio del 2020 il mondo si ferma con l’arrivo del COVID. Entriamo in un contesto di crisi pandemica che a me ha lasciato alcune riflessioni, l’impatto in termini di vita della pandemia. A me ha fatto riflettere l’utilizzo della parola quarantena, che quando io ero piccolo non esisteva sostanzialmente. Ora i miei figli riflettono sulle conseguenze di un trasferimento, anche breve. Essere vaccinati è fondamentale, per il rispetto della nostra salute e di quella di chi ci sta affianco: io lo sono, anche mia moglie e mia figlia più grande. Abbiamo giocato 60 partite senza pubblico dal marzo del 2020, tamponi continui e costanti, le bolle. Sulla Superlega oggi siamo in attesa di un pronunciamento da parte della Corte di giustizia europea. Non vi tedierei sull’impatto a livello del fatturato, quello che manca e che sarà l’ultimo tassello della crisi è il totale ridimensionamento sul mercato dei trasferimenti. Dal 2019 6,5 miliardi, nel 2020 4 miliardi, nel 2021 3. Questa costrizione del mercato avrà ripercussioni sulle squadre medio piccole perché le attività tradizionali sono inferiori. Che cosa farà la Juventus? Alla fine del 2019 in questa assemblea avevamo chiesto un piano di investimenti, quanto ha lasciato il covid non è passato. Il piano del 2019 era credibile ieri e lo è oggi e ha le carte in regola per ripartire grazie all’aumento di capitale che sottoponiamo oggi.

Si deve declinare tutto su cinque dimensioni: lato finanziario e sostenibilità sul lungo termine - volontà enunciate più volte, ma per rafforzare questo principio nel medio termine sarà intenzione della società chiamare un Investor Day nel corso del 2022 in cui segnalare target che possano permettere agli azionisti e investitori di calibrarsi su obiettivi che andremo a definire. Deve esserci dimensione gestionale, poiché l'industria ha la cattiva abitudine di misurarsi sul fatturato, la continua ricerca di maggior fatturato che non vuol dire eccellenza gestionale. Andremo a strutturarci su ciò che ha maggior margine sulla società. È famoso un modo di dire: il fatturato è vanità, il profitto è sanità, la cassa è regina. Sarà ricerca del profitto, non del fatturato. La terza dimensione: un comitato S&G. Trend in corso da tanti anni, è stata consegnata solo una testimonianza. Ma vogliamo integrare le strategie societarie, sempre di più. Col nuovo consiglio andremo a istituire un comitato ad hoc che avrà il compito di valutare ciò che è stato fatto. Quarta dimensione: politica. Continuare ad essere all'avanguardia e tenere la definizione delle politiche sportive dell'industria. Da questo punto di vista, sul contesto macro-economico della società, oltre i risultati avuti sfido chiunque che l'attuale piramide del calcio professionistico sia soddisfacente. Sento lamentarsi chiunque. Quello che trovo sorprendente è che ogni proposta e tentativo di riformare l'industria, venga accantonata. Sia sulle competizioni, sulla governance, sullo sviluppo commerciale. Prendendo la nostra lega, se penso allo sviluppo delle competizioni: si parla di troppe partite? Si può ridurre il numero di squadre, ma non va bene a tutti. Qualsiasi proposta, avendo attori disomogenei, non potrà mai trovare la soddisfazione del sistema. Questo meccanismo di governance non permette a chiunque di assumere una leadership. Chi ha i voti, non ha il peso e viceversa. Questa bilancia deve trovare una sua formulazione. Non posso che ricordare ho collaborato più che lealmente un sistema instabile. Non tutela gli investitori. E non tutela il valore sportivo da quando la quarta classificata di un paese, come l'Italia, ha maggiori diritti di un campione di un altro campionato, non è una logica meritocratica ma commerciale. Cito sempre tre squadre che vengono ricordate in tanti contesti: Juve, Real Madrid e Barcellona, non hanno vinto il campionato domestico. E partecipiamo alla Champions. Tante squadre che hanno vinto il campionato, non lo fanno. Logiche commerciali hanno dettato questo, non meritocratiche. Si gridò allo scandalo. In realtà abbiamo creato la Champions League, definita da chiunque come una delle migliori competizioni sportive al mondo. Le decisioni prese a fine anni Ottanta hanno portato, al netto di quei commenti, a un cambiamento che poi ha portato uno dei migliori tornei al mondo.

La nascita della Superlega, che aveva due considerazioni mai prese in conto, l'accordo con Uefa e Fifa e la possibilità di procedere al riconoscimento di poter organizzare una seconda o terza competizione, è stata la constatazione da parte di 12 club che le obsolete impalcature della lettera inviata, su cui si regge il calcio sta rifiutando il cambiamento per mantenere una classe politica che non rischia, non compete ma vuole incassare. Non mi voglio arrendere non l'ho fatto ieri, non lo farò domani. Il sistema ha bisogno di un cambiamento e la Juve vuole farne parte. Ma solo attraverso il dialogo costruttivo, per tutti.  La quinta dimensione deve essere sportiva, quindi il mantenimento della competitività. Dal settore giovanile, all’Under 23 perfettamente integrata nella filiera della squadra, penso ai Fagioli, Frabotta e Dragusin che sono in prestito e potrebbero rientrare. La convocazione di Soulé in nazionale A ne è un altro esempio. Le Women, con un ringraziamento a Rita Guarino per quanto fatto e a Montemurro per l’accesso alla fase finale della Champions League. il movimento è in crescita. I risultati della prima squadra sono stati incredibili e probabilmente irripetibili. Non ci sarà mai appagamento ma penso che la fiducia di Nedved, Arrivabene, Cherubini e Allegri non possa venir meno. Questo discorso vale anche per me, per il sottoscritto perché tutti abbiamo lavorato dal 2010 ad adesso. Il tema della credibilità è fondamentale per aumentare la passione quotidiana. In questo contesto dobbiamo lavorare come un corpo unico sapendo che la squadra viene prima di tutto e di tutti. Siamo tutti utili e nessuno indispensabile. In campo e fuori vogliamo vedere sacrificio e disciplina, la Juventus è composta da 1700 persone che devono perseguire un risultato. Cito una riflessione di Oriana Fallaci: dobbiamo amare la Juventus, dobbiamo lottare per la Juve, sacrificarci per la Juve ma soprattutto dobbiamo vincere per la Juve”.

Su Ronaldo: “È stato un onore e un piacere averlo. Su quanto fatto sul campo non possiamo che applaudirlo e ringraziarlo per quanto ci ha fatto gioire. Il peccato è averlo avuto con un anno e mezzo di stadio vuoto. Ha ragione Morata però, è la maglia della Juventus che richiede responsabilità. La Juventus è più grande di tutti, di chiunque abbia partecipato. La Juventus viene prima di qualunque persona”.

Andrea Agnelli risponde alle domande degli azionisti.

Sul piano in corso: “PMT ancora fermo al 2024, è stato aggiornato a quelli che sono stati gli impatti COVID. L’equilibrio economico-finanziario è previsto sempre all’interno di questo piano. L’indebitamento sul patrimonio immobiliare è a 17,6 milioni”.

Sul mancato raggiungimento delle Coppe europee: “Abbiamo alternative nel caso in cui non dovessimo qualificarci. Guardando al dato statistico va detto che mi pare sia successo due volte negli ultimi quarant’anni”.

Sulla Superlega: “Dobbiamo attendere l’esito del giudizio della corte di giustizia europea. Attendiamo e poi ipotizziamo i percorsi che si apriranno, in un senso o nell'altro. Così come impostava la proposta iniziale ad aprile, attraverso il dialogo si può arrivare a una proposta soddisfacente per tutti".

Su PSG e Newcastle: "Chi acquista delle società non deve poter avere preclusioni su azionisti. E' importante la proposta all'interno della Superlega: la definizione molto chiara sia su cosa potesse essere giudicato un ricavo, sia sulla struttura dei costi all'interno dei bilanci delle società. Oggi c'è, nel FPF, uno statement nel caso di operazioni correlati. Il tema è: come vengono controllate e giudicate? Da un lato c'è la formulazione del regolamento, poi come vengono giudicate. Non è semplice".

Sui dirigenti: “Nella conferenza con Paratici abbiamo detto che ogni singola operazione va contestualizzata al momento in ci si realizza. Parlare dopo cambia le valutazioni che vengono fatte sul momento, è evidente che quando un’operazione viene fatta è perché si pensa sia corretta. Nessuno ha la presunzione di essere perfetto, ma solo chi non fa non sbaglia”.

Su Boniperti: "C'è un ricordo personale, quando da bambino ho ricevuto quel telegramma quando battemmo il Torino con la Sisport. Boniperti è sinonimo di Juventus come poche figure, non intitolare un centro sportivo, uno stadio non significa non aver rispetto per le persone ma andare avanti secondo logiche che forse sono più fredde rispetto al passato ma più moderne. Boniperti è per me e per qualsiasi juventino sinonimo di Juventus".

Sul calcio in tv: "Non è una decisione autonoma della Juventus, è un'esigenza per tutti. C'è una tensione di mercato, può essere sanata in futuro e cercheremo di assumere questa direzione. Questo è un momento così, di discontinuità, da cui si esce con situazioni migliorative e più facili per i consumatori finali. Su una partita di altri, anch'io mi sono domandato: dove la guardo? La situazione è complessa".

Nedved risponde alle critiche degli azionisti: “Con tranquillità e sincerità volevo rispondere agli azionisti spiegando quello che penso. Non si può svolgere un ruolo così prestigioso e bello essendo amico del presidente, non credo che la proprietà lo permetterebbe. Ho sempre sentito tanta responsabilità, a volte anche troppa. Ho sentito critiche giuste, ma fa parte del mio carattere. Darò tutto a questa società, ho sempre agito per il suo bene e lo farò fino all’ultimo giorno che sarò qui. Sentire le vostre parole mi fa effetto, mi fa male. È il mio carattere e non cambierò mai, svolgerò il mio ruolo con massimo impegno e massima professionalità”.

Agnelli su Nedved: "Per la Juventus è un privilegio avere una persona come Pavel in questa società".

13:40 - Dopo più di tre ore si chiude l'assemblea degli azionisti Juventus: approvati aumento di capitale, nuovo consiglio d'amministrazione e il collegio sindacale.

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