Marotta: "L'arrivo di Modric non è preoccupante. I nostri nipoti si innamorano guardandolo"

Nel corso del suo lungo intervento all'evento legato al libro intitolato 'Il calcio del futuro tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili', Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, ha parlato anche dell'arrivo di Luka Modric al Milan: "Non lo vedo come preoccupante, anzi, io vedo in lui anche uno sfogo positivo per il calcio italiano perché i nostri figli e nipoti guardando un giocatore del genere, come succede a noi che siamo più datati, si innamorano e non è solo teorico. Magari vogliono ripetere le sue gesta in allenamento e ne acquisiscano una lezione. Il problema è che la china è sempre in discesa nel nostro calcio, siamo un campionato di transizione, non siamo più l'Eldorado come negli anni 2000. Oggi arriva il calciatore importante quando ha 40 anni, il potere competitivo ed economico ti porta a quei profili. Il Real Madrid ha preso Mastantuono a 60 milioni di euro, le italiane se prendono un 2004, un 2005 o un 2006 spendono 30-35 milioni al massimo. Il mercato di acquisizione è molto limitante. Poi c'è un altro fattore, i grandi club come Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli e Atalanta sono ricorsi alle plusvalenze. Nel 2000 era raro vedere i club che vendevano i giocatori, oggi senza ricorrere alle plusvalenze non saremmo in grado di presentare un bilancio adeguato. È la grande differenza ed è dovuta al fatto che i loro diritti tv all'estero sono stati venduti a 10 volte quanto li abbiamo venduti noi".
Gli stadi sono troppo vecchi e ce ne sono pochi di proprietà.
"Avete visto che difficoltà con San Siro… Accompagna per tanti di noi pagine romantiche, io ho visto la prima partita dell'Inter a 9 anni nel '66 contro il Benfica. Quelle cose è chiaro che rimangono impresse, ma bisogna essere anche un po' moderni e aperti a quello che è un concetto di innovazione. Fare uno stadio nuovo significa anche innovarsi".
