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Missione compiuta a San Siro: 90 minuti di sofferenza, ma l'Inter torna a sorridere. 1-0 al Barça

Missione compiuta a San Siro: 90 minuti di sofferenza, ma l'Inter torna a sorridere. 1-0 al BarçaTUTTO mercato WEB
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martedì 4 ottobre 2022, 22:57Serie A
di Ivan Cardia

Inter batte Barcellona 1-0: decide la rete di Hakan Çalhanoğlu.

Nella notte più buia, l'Inter ritrova la luce. I nerazzurri battono 1-0 il Barcellona a San Siro, grazie alla rete di Hakan Çalhanoğlu, arrivata a fine primo tempo, con buona probabilità la miglior frazione di gioco disputata da Skriniar (oggi capitano) e compagni in questa stagione. Simone Inzaghi, che aveva predetto una serata di sofferenza, la costruisce accettando l'unico modo di affrontare il Barça da vent'anni a questa parte: palla a loro e noi ci difendiamo. Il piano di gara riesce, anche a costo di mettere la difesa a cinque per tutti i novanta minuti, perché di fatto è stata una gara in fase di non possesso. E il risultato sarebbe anche potuto essere più ampio, se la seconda parte del programma - quella che prevede contropiede letali - l'Inter l'avesse applicata fino in fondo senza le consuete imprecisioni negli ultimi venti metri. A differenza del Bayern, il Barcellona di Xavi si conferma fattibile: appeso a Lewandowski, che è il miglior centravanti d'Europa ma per una notte è stato annullato da un terzetto difensivo tornato ai fasti dell'anno di Conte. È il primo atto di una gara a eliminazione diretta da 180 minuti, il cui ritorno si celebrerà mercoledì prossimo al Camp Nou. È soprattutto la svolta, almeno potenzialmente, che si chiedeva all'Inter e al suo allenatore. Ora non resta che confermarsi.

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Le scelte iniziali: Lautaro ce la fa. Xavi col 4-3-3. Il Toro smania per giocare e Inzaghi lo accontenta: coppia con Lautaro. Si rivedono come da previsioni Onana in porta e De Vrij in difesa, out Asllani con Calhanoglu in versione regista. Il Barça risponde con la difesa a quattro, in mezzo i giovanissimi Gavi e Pedri col maestro Busquets, Dembélé e Raphinha a supporto di Lewandowski.

Zona Calhanoglu. Il Barcellona costruisce, l'Inter aspetta e difende praticamente a cinque. È il film della partita, sceneggiatura non originale ma già chiara sin dai primissimi minuti. Qualche brivido sulla schiena di Onana, non chiamato a interventi per tutto il primo tempo, soltanto sui classici passaggi orizzontali che tante gioie hanno portato agli avversari dei nerazzurri in questa stagione. Al 21' proteste interiste: Eric Garcia ferma con la mano l'incedere della palla, Vincic non assegna il rigore per un fuorigioco millimetrico di Lautaro. OFR curiosa ma corretta. Esagerato parlare di gol annullato pochi minuti dopo, quando Correa parte in posizione di evidente offside e batte ter Stegen. La principale occasione per i catalani è una sfuriata di Dembélé che però il pallone lo manda sull'esterno della porta difesa dal camerunese. Segnali di vitalità nerazzurri certificati quando si sta per rientrare negli spogliatoi: Calhanoglu da fuori s'inventa la rasoiata che il portiere tedesco non può respingere. 1-0 allo scadere del primo tempo, la botta di fiducia di cui l'Inter ha bisogno.

Il fortino di Inzaghi regge. Il ritmo resta lo stesso, il terzetto Skriniar-De Vrij-Bastoni pare quello dei tempi migliori. Nella storia della partita, gli ultimi venti metri dell'Inter restano imprecisi: Barella e Lautaro pasticciano due volte nella stessa azione, vanificando un potenziale contropiede. Mosse a scacchi a cavallo dell'ora: Inzaghi toglie a sorpresa Correa per far entrare Dzeko, Xavi risponde schierando Ansu Fati al posto di un evanescente Raphinha. La miglior occasione del Barça al 62' con il solito Dembélé: tiro fortissimo, Onana devia di polpastrelli e il palo fa il resto. Passata una paura, ne arriva un'altra: al 67' Pedri batte Onana, uscito in maniera coraggiosa ma non proprio perfetta. Il pari del Barça dura il tempo di un VAR: tocco di mani di Ansu Fati, sufficiente per portare Vincic ad annullare la rete. E riparte la sofferenza nerazzurra, con i soliti errori in rifinitura e il fortino lì dietro a reggere. Inzaghi cambia De Vrij per Acerbi e le fasce, la squadra di Xavi attacca a testa bassa. Nel finale bordata di fischi per Kessié, indimenticata "presidente" del Milan e standing ovation per Calhanoglu. A coronare un patimento durato una serata, il rigore valutato da Vincine negli infiniti otto minuti di recupero per un presunto fallo di Dumfries e infine non concesso.

INTER-BARCELLONA 1-0
(45'+2 Calhanoglu)

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