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Alessandro Nesta: "Maldini può andare al PSG, ma sta a casa perché per lui c'è solo il Milan"

Alessandro Nesta: "Maldini può andare al PSG, ma sta a casa perché per lui c'è solo il Milan"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 18:08Serie A
Simone Lorini

Oggi ospite del podcast 'Passa dal BSMT', di Gianluca Gazzoli, Alessandro Nesta ha analizzato così il proprio rapporto con Silvio Berlusconi: "Un super presidente. Aveva mille cose da fare, ma si ricordava il nome dei tuoi genitori, si ricordava come si chiamava tua moglie. Aveva una cura delle persone, no? Si preoccupava di tutti, cercava sempre di risolvere il problema di tutti, cercava di portare la sua energia con la sua presenza. Quando lui arrivava a Milanello, atterrava con l'elicottero, si accendeva Milanello perché aveva questa capacità, questa personalità spiccata rispetto agli altri e poi dopo sapeva, lui voleva vincere e vinceva. Lui dice budget, non ci sono budget. Voglio vincere la Coppa Campioni, lui vince la Coppa Campioni. Sia nella sconfitta, sia nella vittoria, lui rimaneva sempre molto lucido".

Su Ancelotti: "Io vorrei essere come lui anche da allenatore, cioè la serenità del mister e che oggi io faccio l’allenatore non ce l'ho, però forse perché lui vince sempre. Però il mister è un fenomeno, ragazzi. Il mister, vabbè, come dicevo, ogni tanto il pres andava lì da lui e diceva qualcosa, no? Magari a volte non erano d'accordo, ma se ti mette pressione Berlusconi non è come se ti mette pressione un altro, cioè oppure dovevamo vincere sempre, c'era qualche partita fatta male, lui aveva questa capacità di assorbire tutto, tutte le rotture di scatole che esistono al mondo e la squadra zero, squadra zero problemi avevamo. Da quella Champions League vinta con la Juve, da lì è volato e e lui ha questa capacità di di gestire i grandi giocatori che è unica unica. Lui sa perfettamente dopo una sconfitta come si sente il grande giocatore e cosa gli deve dire".

Gli eredi: "Per me Van Dijk è il giocatore, il difensore più forte che c'è adesso in giro, perché io i difensori li valuto quando giocano a quattro, no? Quando giocano a cinque, perché a cinque, sai, puoi rompere la linea quando vuoi, a quattro devi essere molto intelligente, il tempo di rottura della linea è diverso e per me. Poi io penso a Thiago Silva quando sono andato via ho detto "Guarda tu diventi più forte di me". Lo prende il Milan, ma con un acquisto che non conosceva nessuno. Lui si allena un po' con noi che sembrava bravino, però non così forte. Dopo due partite che giochiamo, io sono andato da da Galliani, da loro, gli ho detto questo è fortissimo, è fortissimo e mi ha allungato la carriera".

Sul Milan di oggi: "A me piace adesso questa parte di Milan. E’ arrivato Tare che è un direttore che ha esperienza, che è messo a posto. Diciamo che dopo l'uscita di Maldini e dell'entrata di Tare in mezzo lì, a me il Milan mi è piaciuta la gestione. Si era persa l'identità, non vedevo più niente. Peccato perché il Milan ha un'identità forte, una storia troppo forte per essere messa lì nel magazzino e non ascoltata".

Paolo Maldini e un possibile ritorno: "Per me sì. Sai perché? Perché poi a me mi capita, adesso Paolo non lo dice, lo dico io. Per me Paolo Maldini può andare al Paris Saint-Germain, potrebbe andare in qualsiasi club, ma lui ma non sta a casa perché per lui è il Milan o niente. Io la vedo così, per me lui è fatto per stare al Milan, il Milan è fatto per stare con lui. Poi la vita, le proprietà girano, cioè fanno scelte diverse, però credo che prima o poi l'amore ritornerà".

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