Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche

Nesta: "Io non volevo andar via dalla Lazio. Ma il club rischiava di sparire"

Nesta: "Io non volevo andar via dalla Lazio. Ma il club rischiava di sparire"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:53Serie A
Simone Lorini

Alessandro Nesta, ex difensore di Lazio e Milan, ma anche allenatore, ha parlato così al podcast 'Passa dal BSMT', di Gianluca Gazzoli. Queste le sue dichiarazioni sull'addio alla Lazio: "Io non ci volevo andar via dalla Lazio. Io l'anno l'anno prima che mi hanno venduto al Milan, il Real Madrid mi ha chiamato. Io la vivevo così l'anno dopo stato costretto perché non prendevamo lo stipendio da 8 mesi, ma non solo i giocatori, tutti magazzinieri, tutti. C'era un casino nello spogliatoio che tu non hai idea e sapevo che dovevo andar via a fine anno perché già me l'avevano comunicato e in più avevo capito che non c'era più, cioè sennò fallivamo, c'era un problema. Perciò all'ultimo giorno di mercato, la Lazio cerca di monetizzare il più possibile col Milan e io però sapevo che dovevo andar via. Pensa, allora un po' di mesi prima c'era la Juve, ma io non ci volevo andare alla Juve, ti dico la verità. Poi dopo è saltata la Juve e dovevo andare all'Inter. Dopo il 5 maggio l'Inter è sparita per me, magari hanno fatto altre scelte, però nel 5 maggio quando l'Inter perde io ero di là. E non lo so, è saltata. Poi l'ultimo giorno di mercato capita al Milan. Al Milan non volevo andare perché per me l'Inter era la squadra che poi avrebbe vinto l'anno dopo perché ero sicuro. E invece vinciamo la Champions League il primo anno".

L'arrivo a Milano: "Io mi ricordo solo il primo giorno che arrivo a San Siro che c'era un amichevole che poi me presentavano prima della partita dell'amichevole a San Siro e c'è il capo tifoso del Milan che mi apre lo sportello. Ben arrivato a Milano. A Roma quando c'erano le contestazioni ci si metteva il casco quello da battaglia. Cioè anche lì sono rimasto un po' così. Ho detto questo è capo tifoso così educato, cioè è così bravo. I primi 6 mesi ho fatto schifo perché io non volevo stare qua, mi mancava tutto. Ma perché noi romani abbiamo questo difetto, noi siamo chiusi un po' mentalmente finché non usciamo fuori da Roma, noi vediamo solo che Roma è Roma. Poi sono stato a Milano 10 anni, 10 anni più belli della mia vita".

Sui compagni: "Qualcuno lo conoscevo che giocavano in nazionale, il Malda, Andrea, Pirlo, Rino. Però l'impatto è stato proprio l'allenamento. L'allenamento andavano più forte perché noi a Roma facevo allenamento, ma non era così forte. Quando sono arrivato lì la mia difficoltà è stata proprio adeguarmi a quel ritmo che m'ha dato, che mi hanno dato i compagni, neanche l'allenatore, cioè c'era Paolo andava a 200 e io sempre dietro, sempre dietro. Alla fine ho capito che se volevo star lì dovevo andare come loro. La grande difficoltà che ho avuto è quella, adeguarmi all'allenamento che mettevano giù tutti i giorni, la serietà, la competizione che mettevano ogni giorno a Milanello i miei compagni, perché erano folli".

L'arrivo di Thiago Silva: "Dopo che è andato via che Paolo, che ha smesso, io sono rimasto lì un po' vecchiotto ed è arrivato Thiago Silva, ma meno male che è arrivato Thiago Silva che mi ha fatto rubare altri 3 anni di contratto, perché senza Thiago io non riuscivo a correre. Lui metteva a posto le pecche che i miei 35-36 anni tiravano fuori. Perciò io ho aiutato Paolo, Paolo ha aiutato Baresi. Ognuno aiuta il vecchio, però impara dal vecchio e poi lo trasmette a quell'altro. È questo che è successo al Milan quando c'ero io, Baresi, poi Malda, poi l'ho fatto io, poi c'è stato Thiago e poi dopo ogni tanto si interrompono le cose finisce qui".

La finale di Champions contro la Juve: "Io preferivo giocare contro qualsiasi altra squadra, non contro un'italiana, perché se perdi contro il Real Madrid che te frega? Ma con la Juve, con l'Inter, con quella resta scritta lì, perciò non mi non mi piaceva, però è stata la mia prima finale di Champions League. Non dormivo. E' stata tosta prima della partita, è stata tostissima, poi dopo c'era queste due squadre favolose, forti, diverse. Noi forse un po' più di talento, loro più squadra più tosta. La Juve era tostissima a giocarci contro e poi sapeva vincere. Due squadre che sapevano vincere perché la Juve sapeva vincere, il Milan sapeva vincere".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile