Thuram, Kean e il Mondiale. Sogni e modelli di Iddrissou: "Stasera possiamo farcela"

Jamal Iddrissou è una delle giovani speranze del calcio italiano. Classe 2007, nato a Brescia e gioiello delle giovanili dell'Inter, è in questo momento in Cile agli ordini di mister Nunziata per il Mondiale Under 20 che ha visto la nostra Nazionale staccare il pass per gli ottavi grazie al secondo posto nel gruppo D.
Stasera inizierà la fase a eliminazione diretta anche per i nostri azzurrini, di fronte gli Stati Uniti che nella fase a girone hanno vinto in goleada contro la Nuova Caledonia, poi impressionato con la Francia ma anche perso contro il Sudafrica. Per l'Italia vice-campione del mondo sarà un impegno complicato e in attacco ci sarà bisogno anche dell'aiuto di Iddrissou, attaccante che contro Cuba ha mostrato i suoi pregi e i suoi difetti: prima un gol, poi un doppio giallo che ha lasciato l'Italia in dieci. "E' stata una gara altalenante - ha raccontato in esclusiva a 'TuttoMercatoWeb.com' -. Ho iniziato bene realizzando anche il mio primo gol al Mondiale, un'emozione indescrivibile. Poi dopo però per delle ingenuità sono stato espulso: ero molto dispiaciuto e ho chiesto scusa alla squadra. I compagni da gruppo vero mi hanno consolato e poi con il mister abbiamo riguardato le cose da migliorare sulle due situazioni dei cartellini per poter crescere e imparare dai miei errori".
Che sfida ti aspetti stasera?
"Ho sensazioni molto positive. Siamo un gruppo unito e forte che ha un obiettivo comune: se affrontiamo le prossime partite con lo stesso spirito delle prime tre, possiamo sicuramente arrivare fino in fondo. Ci credo molto".
Cosa rappresenta per te la maglia azzurra? Hai iniziato la tua trafila partendo dall'Under 18: qual è il tuo sogno pensando alla Nazionale?
"Per me indossare la maglia azzurra é un emozione unica e speciale, rappresentare il proprio paese è una delle cose più belle che ci sia. Per quanto riguarda il mio sogno pensando alla Nazionale ne dico due: voglio continuare questo percorso in maglia azzurra fino alla nazionale maggiore e poi vincere il Mondiale".
Sei nato a Concesio, in provincia di Brescia. Puoi raccontarci la tua storia? Com'è nata la passione per il calcio? Non sei l'unico sportivo in famiglia...
"La passione per il calcio mi è stata trasmessa da mio papà e da mio fratello che giocava già in una scuola calcio quando io ero piccolino. Poi come tanti bambini giocando con tutti i ragazzi del quartiere all’oratorio dal pomeriggio fino a tarda sera... Il mio percorso inizia lì: ho cominciato a giocare nella scuola calcio dell’oratorio, l'ho fatto per cinque anni e poi mi ha chiamato l'Inter, il club in cui sono adesso".
Che tipo di attaccante sei? Quali sono i tuoi modelli di riferimento?
"Sono un attaccante veloce a cui piace attaccare gli spazi e buttarsi nello spazio, ma anche giocarsi l’uno contro uno con i difensori. I miei modelli di riferimenti sono Marcus Thuram e il centravanti della Nazionale Moise Kean".
Cosa ti immagini per il tuo futuro? Iniziare a girare in prestito o un percorso nell'Inter sfruttando l'Under 23?
"L’Inter under 23 è una grandissima opportunità per crescere, mi piacerebbe molto farne parte in futuro. Adesso però sono concentrato sul presente: voglio aiutare i miei compagni della Nazionale Under 20 e poi, quando tornerò, dare il mio contributo nella Primavera nerazzurra".
Iniziano ora le gare da dentro o fuori. Cosa fare e cosa non fare per la gara contro una delle favorite come gli USA?
"Si adesso iniziano le fasi più importanti, una cosa da non fare è sbagliare l’atteggiamento che in queste partite secche ti costa caro e bisogna entrare decisi con lo spirito corretto e la fame di vincere, sono molto fiducioso".
