Un gol cambia il mercato: Petagna, quasi alla Samp ma "bloccato" a Napoli. Ora? Serve giocare

Che Andrea Petagna sapesse fare gol non è una scoperta degli ultimi giorni. Ci ha messo un po' di tempo, vero, ma per esempio nei due anni alla SPAL ha dimostrato che al gran lavoro per la squadra (il suo principale pregio) sa coniugare le reti. Come quella che ha cambiato il mercato, il suo e anche quello di qualcun altro. Curiosamente, in salsa ligure: subentrato nei minuti finali della gara con il Genoa, ha regalato la vittoria al Napoli. Con un piede fuori dalla porta, perché la Sampdoria aveva praticamente definito il suo arrivo alla corte di D'Aversa. Poi è saltato tutto, i blucerchiati hanno dovuto virare su Caputo, il gigante triestino è rimasto in azzurro. Con un grande obiettivo e qualche punto di domanda.

Ha vinto Spalletti. Il tecnico, che è riuscito a trattenere sia lui che Ounas, non ha mai nascosto di voler tenere Petagna nello spogliatoio. Da parte loro, anche i compagni hanno sempre spinto in questa direzione. A portarlo lontano da Napoli, il desiderio e il bisogno di giocare: troppo pochi i 952 minuti in campionato (nove gare da titolare) dello scorso anno. Ancora meno i 13 fin qui rimediati nelle due partite, per la cronaca. Sufficienti, però, per infilare un gol vittoria: la testimonianza più plastica di quel che aveva sempre sostenuto Spalletti. Tenersi in squadra quel ragazzone lì poteva essere utile, uno che ti risolve le gare e ti dà una soluzione diversa fa comodo. A quel punto, convinto anche De Laurentiis. E Petagna resta, con buona pace di Ferrero. Ora, la nuova sfida: il Napoli l'ha bloccato letteralmente. Una stagione da protagonista al Maradona, del resto, non sarebbe neanche il peggio che possa capitare a un calciatore. Serve giocare, il perché lo ha ricordato lo stesso Petagna dopo la vittoria sui liguri: "Con il mio fisico faccio più fatica". Bisogna mettere benzina nel serbatoio, per correre.