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Brescia, Possanzini: "Questa squadra è forte. Serve leggerezza e consapevolezza per salvarci"

Brescia, Possanzini: "Questa squadra è forte. Serve leggerezza e consapevolezza per salvarci"
giovedì 9 febbraio 2023, 14:04Serie B
di Luca Bargellini

Giornata di presentazione alla stampa in quel di Brescia per il nuovo tecnico del club lombardo, Davide Possanzini, successore di Pep Clotet sulla panchina della prima squadra. Queste le parole più importanti:

Allenatore del Brescia: più un'opportunità o un rischio?
"Senza dubbio un'opportunità anche se dentro ogni occasione come questa c'è un senso di rischio. Io ho tanta voglia e determinazione. Dobbiamo unirci tutti tirando fuori il meglio possibile. Si tratta di un'opportunità personale, ma anche per il Brescia per dimostrare cos'è questo club".

Come sarà il suo Brescia?
"Ho le idee chiare in testa sul piano tattico. L'aspetto importante però è quello della consapevolezza di quello che stiamo attraversando. Non dobbiamo abbatterci e il mio intervento primario sarà sotto questo aspetto, per fargli capire che con le nostre forze possiamo uscirne. E se vogliamo che i tifosi ci aiutino dobbiamo tirare fuori le palle. Nessuno ci risolverà i problemi al posto nostro. Senza tutto questo l'aspetto tattico non serve a niente. Voglio ragazzi che facciano e che non abbiano paura di fare per non sbagliare. Sbagliare non sarà mai un problema".

Quanto reputa importante la sua esperienza nel vivere momenti difficili con la maglia del Brescia?
"Fortunatamente da calciatore non ho mai vissuto il rischio di una retrocessione in Serie C, ma senza dubbio sono i problemi che ti fanno crescere e trovare forze che non pensavi neanche di avere. Sicuramente le mie esperienze passate mi aiuteranno, ma il calcio è anche leggerezza e dunque penso ai punti ancora a disposizione. Che sono davvero tanti. Questa squadra è forte e dobbiamo essere convinti. Perché sono convinto che ce la facciamo. Non mi permetto di promettere vittorie, ma sicuramente che daremo tutto sempre e comunque. I momenti difficili, quelli in cui tocchi il fondo, devi ricordarli sempre perché ti fanno assaporare meglio quelli felici".

Come ha vissuto il fatto che il suo nome circolasse da tempo e sia stato preferito a quelli di allenatori più esperti?
"È vero, se ne parlava da tempo e mi ha fatto piacere la chiamata. Uno dei miei sogni è sempre stato quello di allenare la prima squadra del Brescia dopo esserne stato un calciatore, un capitano e un tecnico nelle giovanili".

Come si può risolvere il problema del gol?
"Ci sono dei momenti in cui metti dentro qualsiasi pallone e altre in cui non entra nulla neanche quando ti alleni tutti i giorni. I gol devono arrivare da tutti i giocatori e non solo dagli attaccanti. Questo è uno dei miei obiettivi, portare al gol il maggior numero possibile di persone. La prima Juve di Conte ha vinto e non aveva certo attaccanti da 40 gol a stagione".

Qual è l'umore della squadra?
"Io la squadra l'ho trovata bene. Bene allenati, corrono come matti e anzi devi quasi fermarli. Senza vittorie non c'è molta fiducia ma i ragazzi devono essere consapevoli che per uscire da questa situazione si deve vivere le cose con leggerezza. Se pensi sempre che 'non riesce niente' non ne tiri fuori le gambe".

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