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Alberti: “Novara, ambiente ideale. Cortese? Può diventare un grande centrocampista”

Alberti: “Novara, ambiente ideale. Cortese? Può diventare un grande centrocampista”
© foto di Novara F.C.
Luca Bargellini
Oggi alle 12:04Serie C
Luca Bargellini
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TMW Radio / A Tutta C
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Approdo estivo a Novara e sette risultati utili consecutivi alle spalle. Thomas Alberti, attaccante classe 1998, sta vivendo un avvio di stagione intenso, dentro un gruppo che “sta finalmente uscendo” dopo un periodo di assestamento. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate nel corso dell'intervista concessa a TMW Radio durante 'A Tutta C':

Thomas, sei arrivato questa estate a Novara. Ti faccio subito la domanda più banale ma inevitabile: come ti stai trovando? Come ti sei ambientato e come hai imparato a conoscere l’ambiente?
"Fin da subito ho trovato un ambiente unito, molto familiare e professionale. Anche i miei compagni mi hanno aiutato a entrare bene nel gruppo e a sentirmi parte integrante. Ci sono stati tanti cambi rispetto alla scorsa stagione e forse nei risultati iniziali lo abbiamo un po’ risentito, però credo che alla lunga il gruppo sia uscito e i risultati stanno arrivando, quindi sono contento".

Sette risultati utili consecutivi, piena zona playoff. Sei tornato nel girone A dopo qualche anno e dopo l’esperienza a Pescara. Che girone hai ritrovato? E, come si legge un po’ ovunque, questo Vicenza sta facendo un campionato a parte?
"Ho trovato un girone molto equilibrato, dove la differenza tra le prime due o tre squadre è sottile. Il Vicenza sta dimostrando di meritare il primo posto. Noi non l’abbiamo ancora incontrato, quindi non ho percepito direttamente la sua forza, ma vedendo i risultati sta facendo da padrone e merita di essere lì".

A Vicenza c’è un tecnico esperto come Fabio Gallo. Da voi invece c’è mister Zanchetta, che arriva dai settori giovanili. Che allenatore hai trovato? Che rapporto hai instaurato con lui?
"Non lo conoscevo, ma fin da subito mi ha dato tanta responsabilità, cosa che mi piace. L’ho trovato molto preparato, bravo, determinato e soprattutto affamato: non si accontenta e vuole lavorare tanto in settimana per preparare bene le partite. Questa fame ce la trasmette continuamente ed è importantissima".

Guardando il calendario: Renate, poi Lumezzane, Vicenza e Cittadella. Che gara ti aspetti con i nerazzurri e quanto potranno dire queste quattro partite sulle vostre ambizioni?
"Renate e Lumezzane sono ora le partite più importanti. Il Renate non sarà facile, come tutte in questo girone. Vogliamo dare continuità sia ai risultati che alla forza espressa in campo come gruppo e coesione, un aspetto su cui stiamo lavorando molto e che all’inizio ci mancava. Vicenza e Cittadella, insieme al Brescia, sono le partite più belle da giocare".

Stagione particolare per l’introduzione dell’FVS. Da calciatore come stai vivendo questa novità? Cambia qualcosa nel modo di stare in partita?
"All’inizio mentalmente mi aveva un po’ cambiato il focus, perché hai uno strumento che puoi sfruttare e ne ero anche contento. Però alla fine non abbiamo mai usufruito realmente dell’FVS, né a favore né contro, nonostante molte situazioni dubbie subite. Credo possa essere uno strumento interessante, ma solo se supportato da una strumentazione adeguata negli stadi. Al momento non lo è: ci sono poche telecamere e non si possono vedere le situazioni a 360 gradi. È diverso dal VAR della Serie A, ed è chiaro che non sia la soluzione a tutti i problemi".

Hai fatto un percorso che ti ha portato a toccare più categorie, dalla B alla D. Ora si parla molto del progetto seconde squadre. Da calciatore ti convince?
"Io non ho fatto il percorso giovanile della Primavera, quindi non ho vissuto quelle dinamiche. Però secondo me il progetto delle Under 23 è valido: basta vedere quanti giocatori importanti sono usciti dall’U23 della Juve. È un progetto utile, che dovrebbe essere seguito da più squadre per dare ai giovani la possibilità di rafforzarsi e crescere".

Ultima domanda: spogliandoti un attimo dai panni dell’attaccante e vestendo quelli del talent scout, c’è un giovane del Novara che ti ha sorpreso?
"Il gruppo di giovani è molto valido, tutti ragazzi che lavorano tanto e alcuni con potenzialità importanti. Quello che mi ha stupito di più è Alessandro Cortese: viene dalle mie zone, ma non lo conoscevo. È giovane, viene da Vicenza, lavora molto, ha la testa a posto e secondo me ha tutte le qualità per diventare un grande centrocampista".

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