Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
TMW Radio

Bisoli: “La tecnologia ha tolto emozioni al calcio. Meglio un errore che un gol senza esultare"

Bisoli: “La tecnologia ha tolto emozioni al calcio. Meglio un errore che un gol senza esultare"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Luca Bargellini
Oggi alle 11:18Serie C
Luca Bargellini
Ascolta il podcast
TMW Radio / A Tutta C
00:00
/
00:00

Ospite dei microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C', Pierpaolo Bisoli, ex tecnico di Cosenza, Brescia e Perugia, ha analizzato i temi del campionato di Serie C:

Siamo alla giornata numero 10 di campionato in Serie C. Prima, con il suo collega Cristiano Lucarelli, parlavamo dei tanti big match in programma nel weekend: Brescia-Lecco, Catania-Salernitana e Ravenna-Arezzo. Quale di queste partite la intriga di più per quello che può proporre a livello di gioco, intensità e qualità dei singoli?
"Molto probabilmente guarderò Ravenna-Arezzo. Il Ravenna ancora non l’ho visto e mi hanno detto che ha dei buoni giocatori e un impianto importante, quindi credo che valga la pena seguirlo. L’Arezzo invece l’ho visto due volte: la mano di Bucchi si vede, sono contento che Cristian si sia rilanciato così, era un po’ che non lo faceva. Ha una squadra importante e, secondo me, può arrivare fino in fondo a lottare per le posizioni di vertice".

Una delle sue ex società, il Cosenza, è tornata in Serie C. Dopo un’estate complicata, anche a livello societario, la squadra si è ripresa ed è tornata nelle prime posizioni del girone C, che quest’anno è ricco di piazze importanti come Salerno, Catania, Benevento, Crotone e appunto Cosenza. Secondo lei ha le carte giuste per competere per la vetta?
"Io ci spero, perché è una piazza che merita la Serie B. So cosa vuol dire allenare lì: c’è passione, vivono di calcio. Ha iniziato con un po’ di handicap, poi si è sistemato. Buscè ha trovato la squadra giusta, ora sono nelle prime tre posizioni. Hanno fatto un passo falso domenica in casa, ma credo che possano lottare per la vetta. Certo, davanti ci sono corazzate come Catania e Salernitana, due squadre molto, ma molto importanti, che potrebbero tranquillamente fare la Serie B. Sarà un girone difficile, ma io ci spero: a Cosenza ho lasciato buoni ricordi e conosco il calore della piazza".

Una big che invece sta attraversando un momento complicato è il Perugia. Sei sconfitte consecutive, quattro con il nuovo tecnico Piero Braglia, chiamato dopo l’esonero di Cangelosi. Che sensazioni ha dall’esterno?
"Quando parti con altri obiettivi e poi ti ritrovi invischiato in basso, subentra la paura. La piazza è molto esigente: io l’ho vissuta sia da calciatore che da allenatore, e quando senti quella pressione di dover vincere sempre, non è facile. Ora c’è un allenatore esperto: spero che riescano a riprendersi, ma è un momento di grande difficoltà. Li ho visti in una partita persa in casa con il Rimini, e mi sono sembrati in difficoltà mentale e fisica. Ci vuole compattezza e tranquillità per venirne fuori, perché quando sei giù è dura risalire la china. Però c’è ancora tempo: se piazza, squadra e società si uniscono, possono farcela. Quel girone, in fondo, non è così proibitivo per risalire".

Prima di salutarla, le chiedo cosa ne pensa dell’avvento della tecnologia in Serie C. La convince? Modificherebbe qualcosa, visto che è ancora una sperimentazione?
"Non credo che, quando viene chiamato, l’arbitro cambi spesso idea: probabilmente conferma ciò che ha visto in campo. Non conosco le statistiche, bisognerebbe capire quante volte l’arbitro ha effettivamente modificato la decisione. Il VAR ha rivoluzionato il calcio, ma a me piaceva di più prima: quando c’era un errore, si discuteva per qualche giorno e poi si andava avanti. Oggi il calcio è diventato virtuale: non puoi neanche esultare, perché devi aspettare la revisione. Si fischiano rigori inesistenti: le braccia non possono essere sempre attaccate al corpo. Bisogna fare un passo indietro, tornare al calcio vero, perché siamo già due Mondiali che non ci qualifichiamo. Il calcio è semplice: siamo noi che lo rendiamo complicato cercando di essere sempre all’avanguardia".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile