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Lukaku ma non solo: Fiorentina, Monza, Lazio, Torino. E quella firma che non arriva

Lukaku ma non solo: Fiorentina, Monza, Lazio, Torino. E quella firma che non arrivaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 30 giugno 2022, 06:48Editoriale
di Luca Marchetti

È stato il Lukaku day, senza dubbio. Il giorno del ritorno, delle visite mediche, del bagno di folla. Dei video sulla terrazza della sede dell’Inter, della chiacchierata con il presidente Zhang. Dei sorrisi larghi così come se davvero si fosse ritornati a casa. E’ stato bello vedere le immagini di entusiasmo intorno al gigante nerazzurro, bello toccare con mano l’entusiasmo che il mercato può generare. Anche se per primo Lukaku sa che una parte della tifoseria va convinta ulteriormente con le prestazioni sul campo: nel frattempo lui ha dimostrato quanto la forza di volontà possa essere determinante anche nelle trattative (unita naturalmente alla diplomazia fra le due società tenuta dai dirigenti nerazzurri e dal suo avvocato). Lukaku ha un po’ oscurato l’altro arrivo in casa nerazzurra: Asllani che arriva in prestito dall’Empoli. Sorriso stampato in faccia, espressione furba. Trovarsi in mezzo a un bagno di folla (che naturalmente - non ce ne voglia - era lì per Lukaku più che per lui) gli ha fatto assaggiare cosa significa essere sbarcato all’Inter.
Sul fronte cessioni per il momento nessuna novità sul discorso Skriniar-PSG, così come sul discorso Chelsea, che continua a puntare anche De Ligt (la Juventus eventualmente sarebbe pronta a intervenire sul mercato e le prime idee sarebbero Bremer del Toro, Gabriel dell’Arsenal e Kimbempe del PSG) e che ha messo nel mirino anche Koulibaly del Napoli.

Ma se è vero che l’Inter (anzi Lukaku) ha monopolizzato l’attenzione questo fine giugno è certamente frizzante. A Firenze sono pronti ad abbracciare Jovic: ultimi dettagli e martedì (quindi la prossima settimana) potrebbe addirittura essere il giorno per il suo sbarco a Firenze. E’ vero che oggi il Real ha provato a venderlo anche ad un prezzo basso, ma per ora la Fiorentina preferisce il prestito. E prestito sarà. Poi si formalizzerà l’accordo con Saponara (un anno), ci si concentrerà su Dodo dello Shakhtar a destra, su Madragonra (duello con il Torino) e su Gollini. E’ stata anche la giornata del Monza che ha incassato il sì di Sensi (che venerdì farà le visite), domani incontrerà Candreva, sta ancora aspettando per il sì di Casale (che però è orientato a rifiutare un’offerta ricchissima da parte dei brianzoli e infatti è arrivata un’offerta a Marlon) e corteggia Praet (che potrebbe arrivare in prestito con obbligo di riscatto a determinato numero di partite)
Ma la vera sorpresa è stata la Lazio che ha chiuso con il Verona per Matteo Cancellieri, attaccante classe 2002 arriva a titolo definitivo. Operazione da 7 milioni + bonus. Un colpo interessante come tutti gli altri che ha in mente Tare. Giovane (come Marcos Antonio, Carnesecchi, e Mario Gila tutti 2000) con una particolarità in più: è cresciuto con la Roma. 
Il Napoli ha rinnovato con Meret fino al 2027, la Roma farà un’altra offerta per Celik ma soprattutto si è incontrata un altro incontro per Frattesi: l’offerta della Roma è da 20 milioni più un giocatore ma le parti sono ancora (molto) distanti. Più vicini invece Scamacca e PSG, operazione che potrebbe concludersi a 40 milioni più bonus. Il Bologna ha fatto fare le visite mediche a Lykogiannis, il Torino è vicino a Luis Henrique del Marsiglia in prestito e ha ricevuto un no da Lorient per Lurentie: bisogna aumentare l’offerta. L’Empoli ha preso Marin, la Salernitana ha riscattato Bohinen, ha rinnovato con Coulibaly ma non ha ancora trovato l’accordo con Joao Pedro sul quale c’è anche il Galatasaray. Interessa Pjaca (anche a Samp e Celta Vigo). All’Udinese piace Enzo Copetti del Racing, la Cremonese è su Goncalo Pacienca dell’Eintracht Francoforte. Domani visite per Piccoli a Verona, Scuffet infine può tornare in Italia al Lecce.
Ma la notizia più importante potrebbe arrivare da un contratto che ancora non è stato firmato. Neanche oggi. Quello di Maldini e Massara con il Milan. Il 30 giugno - oggi - è tecnicamente l’ultimo giorno di contratto dei due dirigenti. La situazione è quantomeno singolare. A memoria non ricordiamo una situazione simile, soprattutto in un big club. La permanenza, almeno da quanto filtra, non è messa in discussione, ma la tempistica - come minimo - lascia a desiderare. Per una questione di immagine. E’ mai possibile che un club importante come il Milan e fresco campione d’Italia non abbia una linea precisa sulla strada da intraprendere a livello dirigenziale. Dovrebbe essere il primo tassello, la prima scelta da fare. E non è stato ancora così. Non ci sarebbe stato nulla di male nel dire che i due erano stati molto bravi ma si preferiva cambiare. Sarebbe stato legittimo con un cambio di proprietà e con un investimento così importante. Magari qualcuno avrebbe storto il naso, qualcuno avrebbe criticato la scelta. Ma così sembra che la scelta non ci sia. Ne va dell’immagine del Milan, non solo della professionalità di Maldini e Massara. Nonostante tutto ci aspettiamo che la firma arrivi, sebbene sul gong. Poi magari ci sarà modo di capire i motivi, di questo ritardo. Che fa più rumore di un arrivo.

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