Come sarà il nuovo stadio di Milano? Per ora solo indizi: ecco perché

La notizia del giorno è senza dubbio la delibera del Consiglio comunale di Milano, il primo passo verso la cessione dello stadio Meazza a Inter e Milan. Un passaggio decisivo, anche se il percorso è ancora tutto da scrivere, verso il nuovo stadio che da programmi dovrebbe vedere la luce nel 2031.
Ma come sarà il nuovo impianto? A oggi, l’unica cosa nota del progetto è che sarà curato dagli studi di architettura Foster+Partners e Manica, con cui Inter e Milan hanno annunciato una collaborazione. Alcune informazioni sarebbero desumibili dal Documento di fattibilità delle alternative progettuali, presentato dai club a marzo 2025 e che fornisce alcuni “indizi”. Un dato certo è quello relativo alla capienza dell’impianto, 71.500 posti. Altri sono legati a elementi del nuovo stadio: la forma dovrebbe essere ovale e non più rettangolare, il tetto non retrattile ma fisso e non destinato a coprire tutto il manto erboso, che non dovrebbe essere mobile. Gli anelli dovrebbero essere due, e del resto nel 2021 Manica aveva presentato un progetto, battuto dalla “Cattedrale” di Populous all’epoca, chiamato proprio “Gli anelli di Milano”. È molto probabile che, almeno in parte, il nuovo impianto si ispirerà a quell’idea. Le indicazioni del Docfap, però, rischiano di essere molto relative.
Alla redazione di quel documento, steso insieme ai club e agli uffici competenti del Comune di Milano, non parteciparono infatti né Foster né Manica, ma proprio lo studio Populous, che con un certo orgoglio ha seguito l’intero percorso del nuovo stadio meneghino da anni. Del resto, proprio con Populous (dato che David Manica all’epoca lavorava nello studio statunitense) l’archistar Foster ha realizzato il nuovo Wembley e il Lusail Stadium. Dettagli non da poco: in fase di progettazione è possibile che alcuni elementi siano ripresi dal Docfap, ma non è da escludere che vi siano anche significative novità.
