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Empoli salvo, ds Accardi: "Non è normale: siamo piccoli e facciamo tanti sacrifici"

ESCLUSIVA TMW - Empoli salvo, ds Accardi: "Non è normale: siamo piccoli e facciamo tanti sacrifici"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
mercoledì 4 maggio 2022, 15:38Serie A
di Marco Conterio

"Devo ancora metabolizzare. E' stato bello, bellissimo, emozionante". La maglia dell'Empoli per i festeggiamenti per la salvezza a tre giornate dalla fine, non lasciava spazio a interpretazioni. 'Come nelle fAvole'. Una stagione straordinaria quella della formazione del Presidente Fabrizio Corsi, allenata da Aurelio Andreazzoli e che ha avuto, anche in questa annata, un trait d'union fondamentale a guidarla dalle stanze dei bottoni. Il direttore sportivo Pietro Accardi che racconta la salvezza azzurra in esclusiva con Tuttomercatoweb.com.

Una salvezza che è una favola, altro che normalità.
"No, non è normale. Empoli è una piccola realtà che deve fare tanti sacrifici per restare a certi livelli. Serve tanto: oggettivamente la Serie A è tutto un altro mondo. Farlo con tre giornate d'anticipo lo rende ancor più speciale".
Eppure è da tempo che eravate fuori dai calcoli e dalle tabelle salvezza.
"Da gennaio in poi nessuno ci ha più considerata come papabile candidata alla retrocessione. La realtà è che, finché non avevamo la matematica, eravamo sul pezzo come era normale che fosse. Non essendo abituati a gestire questo vantaggio, un po' ci ha tolto. Anche quando la squadra non faceva risultato, faceva ottime prestazioni: vivo il quotidiano, ho visto tutti gli allenamenti e la squadra non ne ha mai sbagliato uno. Doveva andare così: anche quando non vincevamo, non vedevo la squadra appagata".
In un campionato tosto come quello italiano.
"La Serie A è un campionato difficile e al suo interno, nel ritorno, le gare sono sempre più difficili. All'andata la percezione è quella di aver tempo davanti, quando sei al giro di boa invece...".
Immancabile, e senza sosta, il sostegno del tifo
"Sono stati straordinari, vicini alla squadra: si sono resi conto che avevano davanti una squadra che dava tutto. La squadra ha sempre e comunque emozionato, forse avremo sbagliato una partita...".

E adesso?
"Chi lavora a Empoli sa che qui si riparte sempre da zero. Chi qui la pensa in modo diverso, è perché per lui è giunto il momento d'andar via. Empoli è una grossa opportunità: quando pensi che non ci siano queste motivazioni o il gusto di ripartire da zero, emozionarti nel fare una squadra nuova, è il momento di andare".
Ce li ha? Le voci sul suo futuro, dall'Atalanta all'Hellas Verona, non mancano
"Sapevo che andavamo lì... Non ci sto pensando, le chiacchiere ci sono, le leggo e le sento. Direttamente non mi hanno cercato, io sono concentrato sul finale di stagione. Ci sono tre partite dove abbiamo voglia di finire tutti bene. Poi non appena il campionato si sarà concluso, parlerò col Presidente di tutte le situazioni: ho un contratto di altri due anni e per questo oggi sto pensando al futuro dell'Empoli".

Vicario, Zurkowski, Pinamonti, tra gli altri. Come si vive con tutti questi giocatori cardine in prestito?
"Su alcuni ragazzi c'è il diritto di riscatto e stiamo facendo delle valutazioni. Giocatori ce ne sono tanti, l'importante è scegliere quelli giusti, motivati, funzionali. Il compito è sempre più difficile ma a Empoli ogni anno è così. Ho fatto cinque anni da direttore, ho fatto più di 200 operazioni tra cessioni, rose smantellate, rinforzi messi dopo la promozione. Qui è un'abitudine farlo, è difficile ma al contempo stimolante".
Sui riscatti come vi comporterete?
"Prima della fine di giugno dovremo, nel caso, esercitare i riscatti. Stiamo facendo delle valutazioni a riguardo: dire che possono rientrare in una rosa dell'Empoli è presto, ci sono tante situazioni in ballo".
A posteriori: la scelta di prendere Pinamonti è stata una delle più felici di questo campionato italiano
"E' stato importante, ha fatto bene, ha fatto 12 gol e spero ne faccia ancora. Credo che sia servito a noi come siamo serviti a lui. Qui è cresciuto tanto, si è completato, è un ragazzo serio: secondo me farà strada, ha prospettive importanti e non deve fermarsi. Ha la testa sulle spalle ma al netto del singolo in questa stagione è stato il gruppo a fare la differenza".

Quello che è con lei da tempo
"C'è una vecchia guardia che è con me da tre anni. Ne abbiamo vissute tante: parte di questo gruppo è partito con me anni fa. Nel primo anno di B abbiamo avuto difficoltà arrivando settimi, poi ci siamo tolti la soddisfazione di vincere il campionato e ora abbiamo chiuso il cerchio".
Che momento le resterà dentro più a lungo?
"Uno dei momenti più emozionanti è stata la vittoria col Napoli. Bella ed emozionante, per come è arrivata, dopo tante gare senza vincere. C'era voglia di esplodere, di abbracciarci, di condividere quella sensazione. Mi porterò dentro quel momento a lungo".
Anche grazie a un uomo chiave del vostro progetto come mister Andreazzoli
"Ci ha confermato quel che ci aveva trasmesso quest'estate. E' stato determinante, è stato il nostro faro, un punto di riferimento per i ragazzi. Quel che c'eravamo detti in estate, lo ha riportato a pieno sul lavoro e sul terreno di gioco. E si sono visti i risultati: credeva nella squadra, piaceva a tutti e ha fatto la differenza. I ragazzi, in questa stagione, hanno avuto una crescita incredibile in questa stagione, dal primo giorno, sotto ogni punto di vista".

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