Il Pisa esce dal Maradona a testa alta e con qualche rimpianto
Il Pisa mette in difficoltà il Napoli allo stadio Maradona ma anche stavolta non porta a casa punti.
La sconfitta per 3-2 nella tana dei campioni d'Italia di Antonio Conte è fatta di orgoglio ma anche di rimpianti e recriminazioni. A cominciare da alcuni episodi in area del Napoli. Il Var va a vedere un fallo di De Bruyne sulla linea ai danni di Leris, il fallo c'è ma viene punito un tocco leggereo di mano di Leris che però non influisce sull'azione. Il Var invece non interviene per un paio di contatti ai danni di Moreo e Akinsanmiro. I dubbi restano.
Il Pisa però può anche guardare alcuni aspetti positivi. Intanto è riuscita finalmente a segnare non grazie a un'autorete, come all'esordio contro l'Atalanta, ma con i propri giocatori. Nzola (nella foto) su rigore aveva trasformato di potenza il momentaneo 1-1 e a pochi istanti dal novantesimo Lorran aveva riaperto la gara approfittando di un errore di Di Lorenzo che aveva spianato la strada ad Angori che ha fornito il comodo assist all'ex Flamengo.
Il brasiliano ha segnato il suo primo gol in Italia dopo appena 10 minuti dal suo ingresso in campo nella gara d'esordio. La squadra poi ha avuto il merito di provarci anche nei sei minuti di recupero.
La serata del Maradona conferma che il Pisa può giocarsela anche con le grandi. La difesa ha fatto il possibile e tutto sommato ha tenuto botta anche se dopo il pareggio di Nzola sono emerse alcune fragilità anche per merito del Napoli che ha colpito con un tiro da fuori di Spinazzola, Semper forse poteva essere più reattivo, e con l'ex Lorenzo Lucca appena entrato in campo.
La rete di Gilmour, che ha sbloccato la gara al 39' primo tempo, arriva dopo un rimpallo e quando la situazione si fa complicata arriva capitan Caracciolo ad evitare il peggio.
Due chiusure monumentali su Elmas e Hojlund nei primi 45 minuti.
Il Pisa ha sofferto soprattutto sulle fasce Politano e Spinazzola, Bonfanti e Leris meglio in fase offensiva, ma nel mezzo ha tenuto botta grazie anche a un'altra buona prova di Akinsanmiro.
Le note dolenti, nonostante i due gol, restano quelle dovute alla poca precisione negli ultimi metri. Dei passi avanti sono stati fatti ma Tramoni, sul 3-1, si mangia un gol che avrebbe riaperto l'incontro in anticipo. E Meister, entrato nella ripresa, non ha fatto una grande impressione. Nzola invece, gol a parte, ha saputo dare un po' di peso in più all'attacco nella sua prima gara giocata da titolare.
La salvezza non passava da questa partita che deve far riflettere sotto tanti punti di vista e nel modo giusto. Il coraggio invocato da Gilardino si è visto. Questa è una squadra che sa anche giocare a viso aperto. E deve ripartire da questo coraggio per cercare di fare punti dopo tre sconfitte di fila. A cominciare dal derby di domenica prossima con la Fiorentina. ma prima, giovedì, c'è il secondo turno di Coppa Italia a Torino. Magari la fiducia si conquista anche attraverso la partita con i granata.











