Inter e Calhanoglu, chi fa il primo passo? Il turco non ha mai chiesto la cessione

Il futuro di Hakan Calhanoglu resta uno dei tempi principali in casa Inter. Ricucire il rapporto con il centrocampista turco, dopo l’uscita pubblica di Lautaro Martinez - che comunque non ne ha mai fatto il nome, anche perché non parlava solo di lui - e soprattutto del presidente Beppe Marotta, è complicato se non impossibile. I chiarimenti, per ora a distanza, con il capitano e con l’Inter in generale, quando arriveranno, possono ricomporre, ma la strada sembra segnata. Anche se c’è da capire chi farà il primo passo.

”Non ha mai chiesto la cessione”. Lo ha detto, nei giorni scorsi, lo stesso Marotta. E la situazione resta invariata: a oggi, da Calhanoglu non è mai partita una richiesta di cessione, e soprattutto nemmeno il suo agente Gordon Stipic ha paventato all’Inter la possibilità, ben poco credibile, di liberarlo a zero. Chi sta attorno a Calha, a partire dal padre, ha flirtato con il mondo Galatasaray, questo è innegabile, e degli approcci con l’entourage del giocatore ci sono stati, ma da qui a formalizzare la richiesta di andare via ce ne passa. Non un dettaglio, nel gioco delle parti.

A chi tocca? Non è da escludere che nelle prossime ore vi siano nuovi contatti fra Stipic e la dirigenza dell’Inter. L’agente, negli scorsi giorni, ha rappresentato al club l’interesse della società di Istanbul, e la richiesta è stata alta: 40 milioni di euro. Una cifra che, Marotta e Ausilio lo sanno benissimo, non può essere l’approdo finale della trattativa, e l’Inter lo sa benissimo: si può chiudere a meno, attorno ai 25-30 milioni. La frattura, che era nell’aria ma è diventata realtà solo nel post gara con il Fluminense, complica tutto: il Gala, in queste condizioni, difficilmente andrà oltre i 15 milioni di euro. Troppo pochi per i nerazzurri, ma il tempo gioca dalla parte dei turchi, anche perché l’Inter deve cedere Calha prima di poter fare dei passi concreti per il suo sostituto - che difficilmente avrà caratteristiche simili, visto il cambio di sistema nei programmi di Chivu - e la rottura in pubblica piazza non ha certo aumentato il potere contrattuale dei vice campioni d’Europa.