L'Inter doma il Kairat, ma che fatica. Chivu: “Il responsabile sono io”
L’Inter suda più del previsto e dopo le fatiche di Verona esce indenne anche dalla rognosa notte di San Siro. Il Kairat Almaty è arrivato a Milano armato a dovere, come si conviene ad una serata di Champions League, non curante del blasone dell’avversario. Il calcio è semplice e l’allenatore dei kazaki Urazbakhtin aveva dichiarato di aver studiato la partita del Bentegodi per ostacolare i nerazzurri. Studio proficuo dato che la teoria, in una partita più che mai intensa, stava per tramutarsi in realtà. Vantaggio griffato Lautaro Martinez allo scadere del primo tempo, pareggio di Arad al decimo della ripresa, contro sorpasso Inter con il sinistro da fuori area di Carlos Augusto per togliere ogni imbarazzo. I nerazzurri girano a quota 12 punti nella classifica della League Phase. Un poker di vittorie cercato e conquistato per affrontare le partite successive senza ansia da prestazione. Ora arrivano i carichi da novanta, dal Liverpool all’Atletico Madrid, passando per Borussia Dortmund e Arsenal. La nota lieta è il rientro in campo dopo più di un mese di Marcus Thuram. Venti minuti più recupero per riprendere confidenza con il campo ed essere pronto alle prossime sfide di Serie A.
Gol ed esultanza rabbiosa, la notte di Lautaro Martinez
Un pallone scagliato in rete e uno calciato via in un’esultanza rabbiosa. È l’istantanea della partita di Lautaro Martinez, autore del gol del momentaneo 1-0 in mischia, dopo diverse occasioni viste svanire prima di quel guizzo al limite dell’area piccola. Dal Belgio a San Siro è tornato l’urlo del Toro. Chissà se avrà seguito il consiglio di Cristian Chivu, sorridere nonostante tutto e pensare alle prestazioni. Dopo un gol forse è più facile, ancor di più a seguito di una vittoria in Champions League. Il capitano dell’Inter si è seduto in panchina all’intervallo, sostituito da Bonny. Una rete storica per il ragazzo di Bahia Blanca, dato che ha eguagliato Hernan Crespo al terzo posto nella classifica degli argentini con più gol (25) realizzati nella storia della Champions League.
Approccio da rivedere e qualche distrazione di troppo
Quella vista a San Siro è stata un’Inter appannata, soprattutto nella testa. I nerazzurri hanno acceso la spina della concentrazione solo a tratti e la partita a corrente alternata poteva giocare un brutto scherzo. Il gol subito, con una dormita generale, è l’emblema di quanto si è percepito lungo tutto il tratto della gara. La squadra di Chivu ha saputo sbrogliare la matassa grazie alla superiore qualità tecnica. Nulla di più. In Champions League d'ora in avanti si alzerà il livello ma la strada verso gli ottavi ad oggi è in discesa. Il campionato sarà lo scoglio più difficile, tra Lazio e Milan. Chivu conta di recuperare maggiormente la condizione atletica ma il lavoro da fare per mettere la squadra sui giusti binari è ancora in divenire. Come sempre, il tecnico rumeno fa anche mea culpa, come dichiarato a Prime Video: "Il responsabile sono io, mi prendo tutte le colpe, non sono riuscito a motivare l'importanza della gara, magari qualcuno l'ha sottovalutata”.











