Lazio, Sarri: "Giramento feroce. Situazione complicata, non posso avere pazienza solo io"

14.10 - Tra pochi minuti l'allenatore della Lazio Maurizio Sarri interverrà in diretta sui canali ufficiali biancocelesti per analizzare il momento della Lazio dopo non aver parlato in conferenza stampa sabato scorso al termine del match contro il Torino. Segui la diretta testuale su TUTTOmercatoWEB
Come mai non ha parlato dopo il Torino?
"È stato un momento di feroce giramento, qualche volta non mi fa estremamente piacere parlare. Bisogna essere molto razionali, avere idea di cosa c'è successo e cosa stiamo affrontando. Bisogna stare fuori alle sensazioni esterne e stare dentro al lavoro. Bisogna essere realisti e capire il momento, l'aspetto positivo è il carattere perché abbiamo recuperato una partita su una palla morta in una situazione difficile. Nessuno vuole prendere alibi dalle situazioni difficili, ma quando ti mancano 8-9 giocatori è complicato. Tutte le squadre si sono rinforzate in estate, specialmente le squadre di medio livello, noi non ci siamo rinforzati né rinfrescati. È un inizio di campionato con enorme difficoltà, ci sono giocatori che non hanno mai giocato. Vecino non ha mai giocato, Rovella ha fatto una sola partita, Lazzari ha avuto problemi, Gigot non si è mai allenato con noi, Guendouzi e Romagnoli squalificati, Pellegrini con infortuni traumatici. La situazione di Rovella non è nuova, Dele-Bashiru infortunato, Isaksen con una malattia che non ce l'ha mai fatto utilizzare, Zaccagni infortunato. Abbiamo chiesto ai ragazzi di non farsi alibi, abbiamo lottato nelle ultime tre partite e bisogna riconoscere a questi ragazzi la capacità di lottare. Dobbiamo fare un plauso a Basic, non ha giocato per un anno e mezzo e ci ha giocato due partite di buon livello".
C'è la mano dell'allenatore in questa resilienza?
"Io credo che la miglior prestazione sia stata fatta con la Roma, c'è stata un'arrabbiatura feroce dopo la sconfitta. Devo difendere questa squadra, non si sono presi alibi e hanno lottato al meglio. Anche io credo che la squadra meriti qualche punto in più, il nostro compito è continuare a fare prestazioni nel lungo periodo. Dovevamo avere tutti coscienza delle difficoltà, non posso essere solo io quello che doveva avere pazienza. Lo sapevo da inizio anno che questo campionato sarebbe stato difficile, il livello medio delle squadre è salito. Il Torino è una squadra come noi per qualità".
Cosa cambia rispetto alla sua prima avventura?
"Le situazioni sono completamente diverse, quella era una situazione unica per fare un salto di qualità. La cessione di Sergio (Milinkovic, ndr) e l'ingresso in Champions ci permetteva di fare un salto di qualità, la delusione è stata aumentata dalla sensazione che non si poteva fare quel salto di qualità. Qui non ci sono delusioni, lì c'era un'illusione diversa con delle premesse ben diverse. Io sono più adatto a una squadra di palleggio, ma questa è una squadra che vive di accelerazioni e deve aggredire gli spazi in velocità, lo stiamo facendo abbastanza bene. Bisognerà vedere se con certe soluzioni troviamo equilibrio, se non lo troviamo è inutile fare due gol se poi ne subisci 2-3 a partita. Servono soluzioni varie, la situazione dei giocatori a disposizione ci costringerà anche a cambiare modulo. O abbiamo tanti rientri negli ultimi giorni oppure dovremo cambiare qualcosa".
Chi può rientrare?
"Lazzari è rientrato con noi nel finale della scorsa settimana e dovrebbe tornare, Marusic ha oggi dei controlli. Per Pellegrini vedremo, ha un trauma distorsivo-contusivo. Per Rovella ci vorrà più tempo, Vecino è un'enigma e Dele-Bashiru è sicuramente out. Isaksen viene da una malattia subdola, è clinicamente recuperato ma deve crescere fisicamente. Vediamo le condizioni di Zaccagni, ci porterà a due giorni dalla partita senza sapere con che modulo giocheremo".
Cancellieri la sta stupendo per la crescita mostrata?
"Sta crescendo di suo, rispetto a due anni fa ho visto un ragazzo molto più maturo e convinto dei suoi mezzi. Il suo meglio lo dà nell'accelerazione, se lo costringiamo a palleggiare togliamo le sue caratteristiche migliori. Stiamo cercando di esaltare le cose in cui è bravo. Può essere valorizzato sui lanci lunghi in campo aperto, di testa può e deve fare meglio. Ha delle potenzialità, speriamo possa avere evoluzioni positive. È concentrato sul lavoro, non ci sono segnali di presunzione e questo è fondamentale".
Ha trovato la chiave per conoscere tutti i ragazzi?
"Per come vedo il calcio purtroppo abbiamo tanti giocatori istintivi, questo ci dà problemi per diventare squadra. Ho visto vincere partite per istinto a 3-4 giocatori in 50 anni, se c'è Maradona può andar bene il suo istinto. Con giocatori meno qualitativi può andar meno bene".
Noslin che giocatore può diventare per la Lazio?
"Noslin è un giocatore difficile per un allenatore, ha la gamba da esterno ma non è un esterno. Può fare il trequarti ma non ha la qualità del trequarti, è un attaccante che però non ha l'istinto dell'attaccante. È un giocatore che ha sicuramente dei numeri e potrà darci una mano, ma è difficile la sua collocazione tattica".
Quanto cambia la fase difensiva con un vertice alto rispetto al vertice basso?
"Cambia tutto, a me non è piaciuta l'interpretazione difensiva con il Torino. Abbiamo giocato con un 4-2-4 con tutti i rischi del caso, serve più equilibrio nell'interpretazione di quel modulo. I consigli sono ben accetti da tutti".
Come sta vivendo l'ambiente?
"Io sono un animale da strada, non so quali sono i commenti che fanno sui social perché non ho neanche whatsapp. Non mi salta neanche in mente entrare sui social, io vivo solo quelle che sono le sensazioni per strada e i tifosi che incontro stanno capendo le nostre difficoltà".
Di strada ne ha fatte, ben 300 panchine in Serie A.
"Sono troppe (ride, ndr). Non faccio caso a questi numeri, penso solo alla 301esima. Giocare in Australia? Penso che abbia ragione Rabiot e credo che abbia ricevuto una brutta risposta, tirare dentro i soldi non ha senso. Anche perché se Rabiot non scendesse in campo a lottare ogni tre giorni non esisterebbe nessuna Lega. Tra l'altro Rabiot è un ragazzo fantastico".
Cosa pensa dell'inserimento del tempo effettivo in un futuro?
"In Italia si sta instaurando un modo di giocare molto fisico, si va uomo contro uomo e certi tipi di contatto qualche volta non sono fischiati, altri sono fischiati e senza sanzioni. Nel derby un giocatore avversario ha fatto cinque falli in dieci minuti, tutti falli non da giallo ma contro lo spirito e il gioco del calcio. Da arbitro dopo tre falli avrei ammonito. Quest'anno stiamo giocando un tempo effettivo minore rispetto agli anni scorsi, qualcosa bisogna fare o a livello di conduzione arbitrale o a livello di tempo effettivo".
Cosa pensa delle difficoltà della nazionale e dei giovani italiani?
"Con tutti i problemi che sto vivendo in questo momento alla Lazio della nazionale non me ne può fregar di meno. Cosa stiamo facendo per i giovani? Giochiamo un campionato Primavera in campi ignobili con 150 spettatori, poi se deve giocare davanti a 50 mila spettatori all'Olimpico fa fatica. Non sono d'accordo con le seconde squadre, è la morte del calcio di Serie C e del campanilismo. Credo che il Foggia preferisca giocare col Bari piuttosto che con l'Atalanta under 23".
Bisognerà convivere a lungo con gli alti e bassi visti con il Torino?
"Chi non aveva previsto questi alti e bassi era un folle. Prima di tutto dobbiamo ritrovare tutti i giocatori che abbiamo fuori, poi vediamo a che punto siamo perché ora stiamo solo inseguendo le difficoltà. Da lì poi cerchiamo di innescare la strada, ma era palese che sarebbe stata lunga. Avevo detto fin dalle prime interviste che serviva una pazienza enorme che sorprendentemente sto trovando, ma la devono trovare tutti. Non posso averla solo io".
14.44 - È terminato l'intervento di Maurizio Sarri
