Franco: "Triestina, c'è tutto per credere in un'impresa. A Salerno il tifo fa la differenza"

L'ex difensore della Salernitana Michele Franco, attuale direttore sportivo della Triestina, è stato intervistato dalla redazione di TuttoSalernitana e ha parlato anzitutto della sua vincente esperienza in granata: "Ho avuto la fortuna di vincere il campionato di C a Salerno e mi ricordo che in quell'annata il pubblico ci ha letteralmente portato avanti e trascinato in tutte le partite in casa. Quando parlavamo prima della gara cercavamo di scegliere di attaccare il secondo tempo sotto la Curva Sud Siberiano perchè attaccando verso quella porta, come si è verificato, riuscivamo a ribaltare risultati e a consolidare il vantaggio del primo tempo. È un pubblico che ti trascina, caloroso, che ha un amore incredibile per questa maglia. Il giocatore lo sente e questo deve essere un punto di forza e motivo di orgoglio per i giocatori".
Come vede questa Salernitana?
"Il Girone C nasconde insidie in ogni gara. Campionato molto difficile e lungo, bisogna avere pazienza anche quando non arriverà qualche risultato perchè possono esserci alcuni momenti non positivi. Bisogna avere la pazienza e la consapevolezza di continuare a fare quel percorso che può portarti alla vittoria. Faggiano ha allestito un'ottima rosa con ottimi giocatori, penso che sta dimostrando e dimostrerà il proprio valore nell'arco del campionato".
Quale giocatore ruberesti alla Salernitana?
"Ci sono diversi calciatori che stanno facendo bene, direi Villa perchè ho visto che nelle ultime gare sta facendo molto bene e gioca nel mio stesso ruolo".
La squadra però subisce troppi gol, è un campanello d'allarme?
"È cambiato tanto, è una squadra rivoluzionata e quindi bisogna dare del tempo per trovare automatismi ed equilibrio. Ora però la cosa rassicurante sono i risultati. Con un po' di tempo e lavoro si cercherà di trovare un equilibrio".
Due vittorie con due episodi significativi nel campionato vinto nel 2014. Mendicino a Matera che finisce in ospedale e Lanzaro a Catanzaro dopo il lutto. Lì si è visto che era l'anno giusto?
"Per raggiungere un obiettivo importante, alla base deve esserci un gruppo compatto, tra squadra, società e tifoseria. Quell'anno si respirava un'aria di unione ed è la cosa fondamentale. Questi due episodi sono l'emblema. A Matera segnai io il gol dell'1-2, fu una partita difficile per quello che era successo a Mendicino. Anche a Catanzaro ci siamo stretti accanto a Lanzaro per il lutto. Eravamo un grande gruppo e avevamo un obiettivo comune, portare la Salernitana in B".
Lotito ha vinto tanto ma è stato contestato. Iervolino ha sbagliato quando ha fatto tante promesse ma non viene criticato allo stesso modo...
"Argomento delicato. Bisogna capire tutte le dinamiche di questi anni. Il presidente ha preso la Salernitana e ha fatto degli investimenti importanti negli anni. Sappiamo poi che nel calcio spendere non ti porta in automatico al risultato. Ha avuto un po' di sfortuna la Salernitana in questi anni. Il pubblico di Salerno però è incredibile e lo testimoniano i 15 mila spettatori in Lega Pro: l'amore per la maglia va oltre a tutto e lo stanno dimostrando".
La Salernitana di Franco giocava col 3-5-2, spinge come quella di adesso ma era più solida. Cosa serve per acquisire solidità?
"Quell'anno eravamo partiti col 4-2-3-1 con Nalini e Gabionetta, Mendicino e Calil. A centrocampo Pestrin e Bovo e i quattro dietro io Colombo, Tuia e Lanzaro e anche Trevisan. Poi siamo passati al 3-5-2 perchè abbiamo trovato un equilibrio in fase difensiva e offensiva, eravamo efficaci in zona gol. La soluzione è il lavoro e dare del tempo alla squadra, che è molto cambiata rispetto all'anno scorso. Il mister e i calciatori devono avere tempo per trovare equilibrio".
Chi può spuntarla alla fine tra Salernitana, Benevento, Catania e anche Cosenza?
"Le squadre che se la giocheranno fino alla fine sono Salernitana, Benevento e Catania, le tre squadre che hanno allestito organici forti. Saranno queste tre a giocarsi la promozione diversa. I granata affronteranno ora Monopoli e Catania, sfide importanti ma non determinanti perchè il campionato è lungo. Bisogna mantenere lucidità nei momenti positivi e negativi".
Un pensiero sulla Triestina...
"Devo dire che sono molto contento di aver accettato questa sfida, per quanto difficile. Nel recente passato ci sono stati dei problemi e la nuova società li ha ereditati, ma devo dire che ci sono tutte le condizioni per avviare un progetto ambizioso, proprio come piace a me. Devo fare i complimenti ai ragazzi e allo staff, vi assicuro che non è facile giocare isolandosi da una penalizzazione che è comunque pesantissima sotto tanti punti di vista. Sul campo abbiamo fatto un bel po' di punti, l'atteggiamento è quello giusto e ho un gruppo di lavoro encomiabile. Il 23 ottobre sapremo se ci sarà una ulteriore penalizzazione, un massimo di 2 punti. Contemporaneamente, però, speriamo ce ne vengano restituiti altri dopo il ricorso preparato dal nostro pool legale. Arrivare a giocarsi la salvezza attraverso i playout sarebbe una grande impresa sportiva, visto che siamo partiti da -20. Ci sono i presupposti per crederci".
