Lotito spinge per la "norma trasparenza": stretta sui fondi stranieri nel calcio italiano
Claudio Lotito, patron e presidente della Lazio, dall'alto della sua carica da senatore spinge per la norma che aumenterebbe la trasparenza nella gestione da parte dei fondi dei club di calcio in Italia. Il disegno di legge è stato presentato lo scorso 5 agosto, così come un emendamento alla manovra contenente la stessa identica norma.
Nello specifico si rivolgerebbe agli stranieri che acquistano almeno il 5% di una squadra di calcio, che devono costituire entro 90 giorni una società di diritto italiano con sede legale nel territorio nazionale. Oltre che i nominativi delle persone, fisiche e giuridiche, che detengono direttamente o meno almeno la percentuale precedentemente citata e la provenienza dei fondi utilizzati per l’acquisizione. Lo scopo? "Garantire la massima trasparenza nella proprietà e nella gestione delle società calcistiche professionistiche operanti in Italia, al fine di prevenire situazioni opache, conflitti di interesse e possibili atti illeciti".
Insomma, rivolto a fondi di investimento, fiduciarie o simili ed esteri che acquisiscono o hanno acquisito, direttamente o indirettamente, partecipazioni di almeno il 5% di un club di calcio italiano. Non finisce qui, perché la proposta tracciata rifletterebbe anche sull'obbligo di comunicare a FIGC e Anac ogni anno l’elenco delle persone che possiedono, direttamente o indirettamente, almeno il 5% del capitale sociale o dei diritti di voto della società. Così come la provenienza dei soldi adoperati per l'acquisizione. Qualora qualcuno ne venisse meno, volontariamente o in maniera ripetitiva, invece, dovrebbe saldare da 1 a 5 milioni di euro di multa.
Non solo. Chi vende le proprie quote societarie a terzi, inoltre, deve comunicare alla federazione competente la reale identità dell’acquirente, e il club deve riferire entro 7 giorni dalla conclusione dell’acquisizione o dalla data di entrata in vigore della legge, l’identità del soggetto in questione alla FIGC, alla lega di appartenenza e all’Anac l’avvenuta costituzione della società di diritto italiano e la nomina del relativo legale rappresentante. In caso contrario, prevista una sanzione da 1 milione di euro per ogni settimana di inadempienza.
Stesso discorso in caso di impossibilità per il fondo o veicolo estero di esercitare i diritti di voto connessi alla partecipazione o la responsabilità penale del legale rappresentante della società sportiva in caso di omissione volontaria o consapevole della comunicazione. La pena? Reclusione fino a un anno. L’Anac, secondo la proposta avanzata, deve vigilare sull’adempimento di questi obblighi, trasmettendo eventuali segnalazioni all’autorità giudiziaria competente e alla FIGC per intervenire con i provvedimenti del caso.













