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Milan, Calabria: "Per tornare grandi, serviva una società solida. Ora deve essere la normalità"

Milan, Calabria: "Per tornare grandi, serviva una società solida. Ora deve essere la normalità"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 6 maggio 2021, 17:38Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Lunga intervista di Davide Calabria a Cronache di Spogliatoio, con il terzino del Milan che ha parlato di tanti temi. Queste le sue parole: "Sono cresciuto al Milan, quindi il sogno era arrivare lì. Era il mio obiettivo, è stato qualcosa di bellissimo. Era il mio sogno fin da bambino giocare nel Milan. Il Brescia e l'Atalanta erano arrivati prima del Milan, ma io ho scelto subito il club rossonero. Io vivo tra Brescia e Bergamo, quindi Milano era più complicato, ma il tifo per il Milan mi ha portato qui".

Il Milan sta rinascendo dopo anni difficili?
"Siamo cresciuti insieme negli ultimi anni. E' stato un percorso lungo e difficile, gli ultimi anni sono stati difficili per tutti. Ci sono state diverse società, per noi giocatori non è stato semplice. Per tornare grandi, serviva una società solida".

Cosa pensa di Paolo Maldini?
"È il capitano dei capitani del Milan, è l'uomo che rappresenta meglio il Milan. Non è uno di tante parole, ma ti sprona sempre e già solo la sua presenza ti fa credere nel progetto. La sua presenza ha aiutato la rinascita del Milan".

Siete cambiati dopo il lockdown dello scorso anno.
"Sia in me che nella squadra qualcosa è cambiato. Il lavoro è stato sempre lo stesso, però abbiamo capito che dovevamo far vedere a tutti le nostre qualità. Forse quello che è successo ci ha unito ancora di più. C'è stata una svolta importante e questo ha portato risultati positivi".

Ha avvertito la pressione al Milan?
"All'inizio è stato difficile, passare dalla primavera alla prima squadra è un balzo gigante. Poi giocare a San Siro non è come giocare negli altri stadi. San Siro ti trasmette cose incredibili appena metti i piedi in campo. Nell'ultimo anno, ho cercato di fregarmene di tutto, io credo di meritarmi di essere arrivato a questo punto. Ora la pressione mi piace di più, è bello far ricredere tante persone che non avevano pensieri positivi su di me. Ho obiettivi importanti sia con il Milan che con la Nazionale, sono giovane e posso dare ancora tanto".

Cosa ricorda dei primi periodi in prima squadra?
"Era una squadra molto tosta, però mi sono trovato bene fin da subito. In campo erano duri, ma fuori erano ragazzi eccezionali. C'era per esempio De Jong che sento ogni tanto ancora adesso".

Con Saelemaekers c'è un buon feeling in campo.
"È un ragazzo che si applica e che dà sempre il 100%. Ci siamo trovati bene fin da subito, sia in campo che fuori dal campo. Nel calcio moderno il ritmo è fondamentale, quindi avere un giocatore come lui è importante".

Cosa pensa degli stadi vuoti?
"Nel calcio la comunicazione in campo è fondamentale. Con gli stadi vuoti è più facile parlare e comunicare con i compagni".

Come vede gli incontri con i tifosi?
"Siamo tutti abbastanza disponibili, è un aspetto che fa parte anche del nostro lavoro, ma a volte è un po' stressante. L'importante per me è l'educazione e il modo in cui ti chiedono le cose".

Cosa pensa della Nazionale?
"È un bel gruppo, conoscevo praticamente tutti. E' un gruppo che giovane con grandi potenzialità. Purtroppo non ho avuto ancora la possibilità di conoscere il ct perchè aveva il Covid quando sono stato convocato, ma spero di avere presto l'occasione per farlo".

Cosa si augura per il Milan?
"Dobbiamo tornare in alto che per il Milan è la normalità".

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