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Milan-Liverpool 1-2, le pagelle: Salah mata Theo, Kessie e Ibrahimovic deludono

Milan-Liverpool 1-2, le pagelle: Salah mata Theo, Kessie e Ibrahimovic deludonoTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO
mercoledì 8 dicembre 2021, 06:34Serie A
di Ivan Cardia

MILAN-LIVERPOOL 1-2
(29’ Tomori; 36’ Salah, 55’ Origi)

MILAN - A cura di Ivan Cardia.

Maignan 5 - Torna titolare anche in Champions, perfettibile la parata che è il preludio al gol di Salah. Qualche incertezza sparsa qui e lì, non proprio la sua miglior partita.

Kalulu 6 - Poteva andare peggio, contro un avversario molto insidioso come Mané. Tiene botta senza grossi grattacapi. (Dal 65’ Florenzi 6 - Entra nel peggior momento dei suoi: dietro non soffre, davanti offre qualche soluzione).

Tomori 4,5 - A due facce, ma quella brutta incide di più. Segna il gol che porta in vantaggio il Milan, perde il pallone che diventa il 2-1 dei Reds. Errore pesantissimo.

Romagnoli 6 - Barcolla ma non molla. A tratti sembra destinato a soccombere agli avanti avversari, poi in qualche modo se la cava. Si può dare di più, ma si può dare anche di meno.

Theo Hernandez 5 - Rivede i fantasmi di Anfield, guarda Salah con lo stesso terrore di quando da bambini guardavamo l’armadio temendo ci fosse dentro un mostro. Troppo lontano dall’egiziano sul gol del pari.

Tonali 6,5 - Il cambio è tutto da spiegare. Per personalità, scelte, giocate, persino eccesso di coraggio, è il migliore dei suoi finché rimane in campo. (Dal 59’ Saelemaekers 5,5 - Non era l’uomo che serviva, ma quello che c’era. Non incide).

Kessie 4,5 - Flemmatico ai limiti della mollezza, in quella che potrebbe (dovrebbe) essere la sua ultima gara in Champions con la maglia rossonera. Anche lui sta a guardare l’1-1, tra soluzioni sbagliate e poca grinta non cambia il verso della gara. Si mangia anche due gol.

Messias 6 - San Siro urla il suo nome, dal primo minuto, per la prima volta nell’Europa che conta: è tutto vero. Chiedergli di fare il salvatore della patria è davvero troppo, e comunque fa più di molti altri.

Diaz 5 - Un ectoplasma nella morsa degli avversari. Non trova spazi e non mette personalità in una gara nella quale grandi speranze erano riposte nella sua inventiva. (Dal 59’ Bennacer 5,5 - Come Saelemaekers. Non cambia la storia della partita).

Krunic 6 - Come Tonali, per personalità è quello che al Milan serve in serate così. L’argenteria non è proprio la più scintillante della Champions, ma almeno ci mette cuore e gli applausi del Meazza lo certificano. (Dall’83’ Bakayoko s.v.),

Ibrahimovic 5 - Inghiottito dal gigante Konaté e il partner in crime, il simil-carneade Phillips. Vuole continuare a giocare, ma per la prossima Champions al Milan serve - anche - un altro protagonista lì davanti.

Pioli 5,5 - Ha tante scusanti quanti sono i calciatori che gli mancano; il crollo psicologico della squadra, contro un avversario fortissimo ma oggi in versione -bis o -tris, è un problema da affrontare quando la palla peserà in campionato. Cambi difficili da interpretare, per quanto detto sopra.

LIVERPOOL - A cura di Dimitri Conti.

Alisson 6 - Tutt'altro che puntuale la respinta su calcio d'angolo che causa il gol di Tomori. Ci mette la faccia anche dopo l'errore, come nella parata salva-vittoria su Kessié.

Williams 6 - Comincia da terzino e garantisce tanta spinta oltre che numerose incursioni interne. Finale di partita in attacco, quando escono i due grandi tenori là davanti.

Phillips 6 - Classico centrale della scuola inglese che forse oggi non c'è più, in alcune situazioni però denota freddezza e capacità tecniche da difensore moderno.

Konate 6,5 - Opera una marcatura alta e grintosa su Ibrahimovic, tallonato nel segno della forza fisica e limitato di fatto, almeno nei tiri, per novanta minuti più recupero.

Tsimikas 6,5 - Ha la fibra muscolare del maratoneta e percorre in su e giù la fascia sinistra almeno cinquanta o sessanta volte. Manca sempre il quid offensivo ma dietro c'è sempre.

Oxlade-Chamberlain 6,5 - Perde un paio di duelli con Kessié ma a fine primo tempo sale in cattedra, innescando tra le altre cose l'1-1 in slalom. Grande personalità, è tra i migliori del match.

Morton 6 - Il 19enne è alla seconda apparizione in Champions League, anche questa volta da titolare. Non tradisce particolare emozione, giostrando le trame con semplicità.

Minamino 5,5 - C'è anche il suo zampino galeotto nel vantaggio rossonero: il liscio davanti ad Alisson inganna il suo portiere. È in assoluto il meno ispirato dei suoi.

Salah 7 - Pericolo numero uno, Pioli lo sa e raddoppia Theo con Krunic. Limitato per quasi quaranta minuti, poi da felino trova la rete con un tap-in forte e preciso. Sa sempre come far male. Dal 64' Keita 6 - Deve limitare le reazioni del Milan, assolve al compito senza particolari sussulti o patemi d'animo. Nel finale offre un potenziale assist a Oxlade-Chamberlain.

Origi 7 - Prestazione legata a doppio filo a quella di Tomori: il rossonero lo divora in ogni duello, salvo quando innesca l'azione del suo gol con una leggerezza. Rete che vale la vittoria. Dall'80' Fabinho sv.

Mane 6 - A vederlo in campo si direbbe che non abbia tutta questa voglia di giocare. Ciondola a tratti, facendosi trovare però presente al momento di raccogliere la leggerezza di Tomori. Dal 64' Gomez 6 - Venticinque minuti abbondanti più recupero per lui, che si posiziona dietro a destra e rinuncia al gioco offensivo in nome della copertura.

Klopp 6,5 - Già qualificato e primo, si presenta con un undici creativo per la sua prima serata da attore alla Scala del calcio. I Reds manovrano il pallone con personalità sin dall'inizio ma vanno sotto per via di un episodio. Ciononostante chiede di proseguire sul copione e, alla fine, viene ripagato con un'altra vittoria. Sei su sei nel girone: filotto.

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