Orsolini sul tema dei giovani: "L'Italia non è mai stata priva di talenti, il problema sta a monte"
Nel corso della lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, Riccardo Orsolini, esterno offensivo del Bologna e della Nazionale, ha parlato anche dei giovani: "C'è questa ricerca quasi asfissiante del talento. Oggi l'Italia deve a tutti i costi avere un Lamine Yamal, un Mbappe… Appena vediamo uno un pochettino bravo, è un campione".
Camarda e Pio Esposito subiscono forti pressioni.
"Senza fare nomi, viene messa troppa, troppa pressione. Sono giovani, alcuni nemmeno maggiorenni. Se io penso che alle loro età avessi avuto delle pressioni del genere, non so come avrei reagito, è una cosa sbagliatissima. Devono avere tempo e modo di crescere, di sbagliare. Se uno non sbaglia, non capirà mai l'errore. A volte questa ricerca ostinata, ossessiva, compulsiva è un problema. Gli organi di formazione non li aiutano, il ragazzo va sempre coccolato, ma gli vanno fatte capire determinate cose. Mi voglio sentire importante, ma anche dimostrarlo. All'estero non si fanno problemi a mettere gente di 15 anni titolare, è la concezione del calcio che non va. Ci sono realtà come noi in Italia che non ragioniamo con la mentalità giusta. Tutto parte dai settori giovanili e da come vengono impostati i bambini. Il problema sta a monte, l'Italia non è mai stata priva di talenti".
C'è più pressione ora rispetto al passato?
"Il giovane di oggi è più fenomenino. Vedi i ragazzi arrivare al campo dopo mezzo campionato di Primavera con il telefono nuovo, le cuffiette, il borsellino di Louis Vuitton, gli occhiali da Sole… Sembrano già giocatori affermati da 15 anni, è la cosa più sbagliata che esista. Quelle distrazioni rubano linfa vitale, fame di arrivare. Il nonnismo oggi è scomparso e da una parte è giusto, ma ti aiutava a capire determinate cose. Io cerco sempre di stare con i più giovani, anche a Bologna siamo pieni, cerco di farli integrare e farli sentire importanti quando sono al centro del nostro sistema. Ti devi mettere nei panni dell'altro, quella è una cosa che aiuterà, ho sempre trattato gli altri come io volevo essere trattato".













