Prandelli: "Perché cambiare Pioli dopo poche partite? Non può essere l'unico responsabile"
Cesare Prandelli, ex allenatore della Fiorentina, è intervenuto al Corriere Fiorentino per analizzare la crisi dei viola in questo sciagurato avvio di stagione che oggi li vede ultimi in classifica. Di seguito le sue dichiarazioni: "Ai miei tempi avevo preteso che facessimo riunione ogni venerdì. Io, Corvino, Cognigni, Mencucci e Andrea Della Valle: volevo condividere il lavoro fatto con la squadra in settimana e il piano partita della domenica. Volevo che tutto il club venisse coinvolto perché solo così si crea mentalità e si trova la strada per uscire da situazioni difficili".
Prandelli ha poi commentato così l'avventura sfortunata di Pioli: "Quando è arrivato Pioli mi sono detto: 'ok, è l’uomo giusto per fare le cose per bene'. Purtroppo alle prime difficoltà sono cominciati i problemi veri. Alla Fiorentina manca solidità. I dirigenti sono tutti brave persone, ma per gestire certe emergenze serve una struttura importante. Se hai investito sull’uomo e sull’allenatore, perché cambiarlo dopo poche partite? Pioli non può essere l’unico responsabile, ci sono giocatori per esempio che non si sono mai presi responsabilità di certi risultati".
La Fiorentina ce la farà? "Sì, se riuscirà a essere unita, compatta. Vedo analogie quando dopo aver perso a Livorno e con la penalizzazione di Calciopoli dissi 'o ci aiutate o siamo nei guai'. L’ambiente fa la differenza, ma tutte le componenti devono far in modo che i pezzi vadano al posto giusto. Il potenziale c’è, perfino per puntare l’Europa. Juve? Per me una partita del genere può anche diventare quella della svolta".













