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Schelotto: "Atalanta per sempre nel mio cuore. Inter? A Bergamo non sarà facile"

Schelotto: "Atalanta per sempre nel mio cuore. Inter? A Bergamo non sarà facile"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
Oggi alle 07:45Serie A
Filippo Davide Di Santo

Domenica ci sarà Atalanta-Inter, e la Dea vuole conquistare la sua terza vittoria consecutiva. In esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb, ha parlato l'ex esterno nerazzurro Ezequiel Schelotto: tra il suo passato a Bergamo e l'impatto di mister Palladino alla Dea.

Che impatto ha avuto Palladino all'Atalanta?
"Credo che mister Palladino ha dato una grande ventata d'aria fresca all'Atalanta. Io con lui ho giocato a Parma durante la stagione 2013/2014. Raffaele era già un leader nato e sono molto contento dei progressi che ha fatto come allenatore. E' arrivato in una città molto calorosa, e sta facendo bene all'Atalanta: ha molte idee innovative e i risultati si stanno vedendo in campo".

Giusto dire che il punto di forza del mister sia stata la compattezza?
"La forza di Palladino è stata la compattezza. Si è visto sia a Firenze che oggi all'Atalanta, si vede che lui porta questa energia positiva: bisogna essere uniti e remare tutti nella stessa direzione. La squadra lo ascolta indipendentemente da chi gioca e si stanno vedendo i risultati".

Quanto è importante una figura come Peluso che conosce l'ambiente?
"Peluso conosce molto bene la squadra e l'ambiente bergamasco. Lui è un ragazzo importante per l'Atalanta e che può aiutare Raffaele. Sono una famiglia e stanno lavorando insieme già da anni: Federico è un grande aiuto, mi auguro che possa fare un percorso importante".

Dall'Atalanta di oggi alla sua: come stati gli anni a Bergamo?
"Ho vissuto due anni fantastici all'Atalanta. Stagioni bellissime dove sono stato convocato in Nazionale. Il primo anno è stato fantastico nonostante la situazione difficile con la penalizzazione di 6 punti e l'anno dopo con 2. Dimostravamo sempre il meglio in campo: gli avversari ci temevano quando venivano a Bergamo. Eravamo molto uniti in un contesto caloroso e passionale. Porterò sempre nel mio cuore gli anni all'Atalanta".

Quanto eravate uniti come gruppo vista la penalizzazione?
"La nostra forza è stata la compattezza. Eravamo consapevoli che sarebbe stata una stagione difficile. Dovevamo fare bene anche perché eravamo neopromossi: noi volevamo dimostrare di essere all'altezza della situazione. Senza quella penalizzazione saremmo andati in Europa League: eravamo un gruppo compatto e unito mentalmente dove Colantuono è stato bravo a gestire lo spogliatoio. Ho giocato con giocatori molto importanti".

Cosa ricorda di quella gara contro il Novara dove senza la penalizzazione eravate primi?
"E' stato il mio primo goal con l'Atalanta e ricordo anche la rete di Cigarini. Bellissimo ritrovarsi in testa alla classifica nonostante la penalizzazione, ma eravamo consapevoli che il nostro campionato era molto diverso dalle altre. Ho dedicato la rete ai miei genitori, e sentire lo stadio cantare il mio nome è stato fantastico".

Che mister era Stefano Colantuono?
"Colantuono è stato importante per me: mi ha fatto crescere molto e trasmetteva una grande carica. Era molto esigente con me, ma entrambi consapevoli che serviva crescere: mi aiutava molto nel lavoro. Lui ti diceva "guarda che la partita sarà così e dobbiamo impostarla in quella maniera" e io mi riadattavo. Stefano era molto legato all'Atalanta: spero di rincontrarlo un giorno. Voglio molto bene a Colantuono. Persone come lui sono uniche".

E della famiglia Percassi invece?
"Posso solo ringraziare la famiglia Percassi per l'opportunità. Sono persone importanti per il calcio italiano. Una delle poche famiglie che sa come gestire una società. Voglio bene sia ad Antonio che al figlio Luca. Persone così sono uniche".

Com'è stato quel trasferimento all'Inter nonostante le polemiche di allora?
"Ormai è il passato. Dispiace che si parli ancora di questo. E' stato un trasferimento normale, ma certe persone che non appartenevano al mondo del calcio hanno voluto darmi la colpa. Ho affrontato una situazione fuori dal campo abbastanza difficile dove si è constatato che non centravo nulla. L'anno scorso sono tornato alla gara contro il Parma all'ultima giornata e la gente mi chiedeva le foto e mi ringraziava per quello che avevo fatto: ero abbastanza commosso per l'affetto di tutto il mondo Atalanta nei miei confronti. Tengo molto a loro così come ai bergamaschi".

Quanto si sarebbe esaltato Schelotto nell'Atalanta di Gasperini?
"Gasperini ha fatto molto bene. Con lui mi sarei esaltato alla grande perché Gasp gioca tantissimo con gli esterni: sarebbe stato bello averlo come allenatore. Ha fatto la storia dell'Atalanta e averlo come mister sarebbe stato bellissimo".

Parlando di Inter, come giudica il lavoro fatto da Chivu?
"Chivu sta facendo molto bene all'Inter: sta seguendo le stessa linea di Palladino. Sono simili e cercano sempre di trasmettere quell'esperienza che hanno avuto umanamente e tecnicamente: dare tutto fino alla fine e trovare positività nelle cose. Entrambe le squadre sono unite e remano tutte nella stessa direzione. Si prospetta una grande gara per domenica. Lautaro Martinez e compagni stanno ascoltando le indicazioni di Christian".

A proposito di domenica, che partita si aspetta da Atalanta-Inter?
"Atalanta-Inter è molto importante. La Dea oggi è al tavolo delle grandi e lo ha dimostrato in questi anni: una realtà del calcio italiano che ha vinto l'Europa League. L'Inter dovrà stare molto attenta alla Dea, anche perché Bergamo è una piazza molto calda dove giocarci contro è sempre difficile".

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