Lamazza: “Vicenza solido, ma otto punti non bastano per chiudere i conti”
Francesco Lamazza, direttore sportivo, è intervenuto nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.
Partiamo da una piazza che lei conosce bene, la Cavese. Dopo un inizio difficile, la squadra sembra aver trovato la giusta quadra: tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro partite, fuori dalla zona play-out. Che impressione le ha fatto questo momento?
"È una squadra giovane e praticamente nuova. Sono stati fatti dei correttivi importanti in corsa e ora finalmente i palloni entrano in porta. Nelle prime partite la squadra correva, si dava da fare, ma non riusciva a concretizzare. Nelle ultime settimane, invece, è molto più concludente e i risultati si vedono".
A questo punto della stagione, squadre come la Cavese o quelle in bilico tra zona play-out e play-off iniziano già a pensare al mercato?
"In questo girone la classifica è cortissima. Cavese, Latina, Altamura hanno accorciato molto. Le più in difficoltà in questo momento mi sembrano Foggia e Picerno, che non trovano continuità. Non a caso il Picerno ha cambiato allenatore: ora serve un nuovo inizio e sicuramente farà qualcosa a gennaio. Per il resto, è tutto aperto: tra la Casertana e le squadre in zona play-off ci sono pochissimi punti. In due settimane può cambiare tutto".
Si dice spesso che il mercato di gennaio è complicato. Quanto è difficile lavorarci?
"Molto. Tutto dipende dal budget che la società ti mette a disposizione, ma il problema principale è la lista bloccata: devi prima fare un’uscita per poter fare un’entrata. È un vero gioco a scacchi. Quando si muove un giocatore, si muove tutto il mercato. E per le società con risorse limitate diventa un incastro continuo, dove serve pazienza e attenzione".
Spostiamoci al Girone A. Il Vicenza ha otto punti di vantaggio e sembra aver dato lo strappo. È un margine già decisivo?
"Non direi. È presto, siamo ancora nel girone d’andata. Certo, la sconfitta del Brescia in casa con l’Alcione ha allungato il distacco e dà serenità al Vicenza, che però non deve rilassarsi. Ha vinto anche in dieci contro l’Inter e ha dimostrato personalità da capolista. Il Brescia ha perso terreno, ma spero non perda fiducia, altrimenti il campionato rischia di chiudersi troppo presto".
Nel Girone B, invece, c’è stato il sorpasso del Ravenna ai danni dell’Arezzo. Che idea si è fatto?
"È una lotta a tre, con l’Ascoli un po’ staccato ma comunque vicino. È un girone molto livellato: ogni partita può riservare sorprese. Ci sono squadre come Gubbio, Ternana, Forlì e Carpi che sono ben strutturate e difficili da affrontare. Rispetto agli altri gironi, questo mi sembra il più equilibrato e ostico".
A proposito di Perugia, con l’arrivo di Tedesco in panchina si vedono segnali di risveglio.
"Sì, Tedesco ha dato una quadratura importante. La piazza è calda e la pressione si fa sentire, ma la squadra ha reagito. Non subiva mai goleade, se la giocava sempre. Ora i risultati iniziano a premiarla: una vittoria e due pareggi nelle ultime tre. È il segnale che nessuno ha mollato e che c’è voglia di risalire".
Chiudiamo con la Sambenedettese, altra piazza che lei conosce bene. Dopo un ottimo avvio, sono arrivate quattro sconfitte consecutive.
"È partita con l’entusiasmo tipico delle neopromosse, ma ora sta vivendo un momento delicato. Nell’ultimo turno ha pareggiato col Campobasso, ma serve una reazione per non essere risucchiata. È un gruppo nuovo, che arriva dalla Serie D, e deve ritrovare fiducia. Le sconfitte sono arrivate contro squadre forti - Ravenna, Ascoli, Guidonia - ma bisogna cambiare passo. I nuovi devono mentalizzarsi subito. Se ritrovano entusiasmo, possono restare nel gruppo centrale della classifica. Dietro, invece, vedo in difficoltà Livorno, Perugia e Torres"











