Lucioni: “In Serie B non esistono corazzate, Palermo e Venezia restano le più attrezzate”
Fabio Lucioni, ex difensore di Frosinone, Lecce e Palermo fra le altre, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della XIV edizione del Gran Galà del Calcio.
Com’è secondo te questa Serie A arrivati alla sosta?
"Credo che quest’anno il campionato sia più avvincente degli ultimi anni, perché c’è incertezza sia in vetta che in coda. L’Inter resta la favorita, ma non c’è nulla di scontato. Anche la lotta salvezza è apertissima: vedere oggi la Fiorentina ultima è qualcosa che nessuno avrebbe immaginato alla vigilia del campionato".
Conte e il Napoli sono al centro dell’attenzione: come reagisce uno spogliatoio in un momento del genere?
"In questi casi bisogna fare di necessità virtù. Durante la sosta è importante ricompattare l’ambiente, ritrovare serenità e risultati. Sono quelli che ti permettono di chiudere bene la stagione".
Tra Tudor, Pioli e Juric, quale esonero ti ha sorpreso di più?
"Senza dubbio quello di Pioli. Nessuno si sarebbe aspettato la Fiorentina così in basso. Le società fanno i propri bilanci, ma alla fine chi paga è sempre l’allenatore. È chiaro però che anche i giocatori devono assumersi le proprie responsabilità: a Firenze si aspettavano tutti di più, e probabilmente qualcuno sta rendendo meno del previsto".
Passando alla Serie B, pensi che il campionato sia più equilibrato rispetto all’anno scorso?
"Sì, molto più incerto. A inizio stagione si parlava del Palermo come di una corazzata, ma in Serie B le corazzate non esistono. Ci sono momenti di forma: oggi il Palermo è in difficoltà, come lo era il Monza all’inizio, ma credo che insieme al Venezia resti tra le squadre più attrezzate. Non considererei una sorpresa il Frosinone, che da anni lavora bene e con continuità. La lotta playoff è apertissima, i punti tra zona alta e zona bassa sono sempre pochi. Oggi sorprende in negativo la Sampdoria che non riesce a trovare continuità, manca linearità nei programmi e nei risultati che quella piazza meriterebbe".
Anche lo Spezia sta soffrendo: ha richiamato Donadoni, un nome importante.
"Penso che lo scorso anno lo scotto della finale playoff persa abbia lasciato strascichi pesanti. Quando un gruppo non riesce a reggere la pressione, poi diventa tutto più difficile. Però lo Spezia ha le carte in regola per risalire: serve fortuna e qualche risultato anche sporco".
Che effetto ti fanno gli allenatori giovani come quello del Parma?
"Portano aria nuova. Un tecnico giovane ha entusiasmo, cerca di imporre il suo credo calcistico e il Parma ha fatto bene a dargli fiducia. Vanno aspettati, proprio come i giocatori giovani: se li metti in discussione dopo due partite, li bruci. Finora il Parma sta rispettando i programmi per una salvezza tranquilla, e credo che la società stia gestendo bene la situazione".
Torno sulla Fiorentina: si parla molto della fragilità difensiva. È più un problema di modulo o mentale?
"Secondo me è più mentale che tattico. Quando tutti sono predisposti al sacrificio, la fase difensiva viene da sé. I giocatori della Fiorentina hanno qualità, non possono rendere sotto il loro livello. Si punta il dito su Ranieri, ma non gioca da solo. Pongračić è un difensore importante, lo ha dimostrato anche a Lecce. Se la squadra ritrova compattezza e unità, ne verrà fuori alla grande".











