Marino dopo l'addio alla Triestina: "La salvezza è quasi impossibile, ma faccio il tifo per loro"
Dopo poco meno di un mese dal suo esonero dalla guida della Triestina, Giuseppe 'Geppino' Marino è tornato a parlare. E lo ha fatto attraverso i microfoni de LaCasadiC:
“Mi hanno chiamato Prima squadra ad agosto dopo il mio primo anno alla Primavera dove avevo raggiunto i playoff. Avevo già fatto l’allenatore ad interim, quest’estate per necessità sono stato chiamato pochi giorni prima dell’esordio in Coppa Italia Serie C.
Abbiamo vissuto un po’ 'alla giornata' prima del passaggio di proprietà, abbiamo lavorato davvero con tanto impegno. C’è stato tanto sacrificio sia da parte mia, che dello staff e anche del ds Franco. La nostra fortuna è stata quella di creare un blocco unito. Ho provato a trasmettere i mie valori alla squadra, della disciplina e dell’impegno quotidiano.
Il mio obiettivo era quello di restare sulla panchina. È stato un lavoro molto extra-campo, al mattino spesso scrivevo frasi motivazionali nello spogliatoio, ho fatto molti colloqui individuali con i ragazzi, ho provato a curare tutto a 360 gradi. Per ottenere il massimo dovevo riuscire a sfruttare il massimo da tutti i giocatori.
La salvezza della Triestina? Quando si tocca il cuore difficilmente si riesce a essere obiettivi. Io credo nella Triestina e in Tesser, faccio il tifo per loro e per la piazza. É una missione impossibile. Io voglio essere romantico, tengo molto ai giocatori, loro meritano di ottenere la salvezza”.













