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Italia Femminile, Lenzini: "Sogno di vincere in azzurro. Soncin ci ha dato consapevolezza"

Italia Femminile, Lenzini: "Sogno di vincere in azzurro. Soncin ci ha dato consapevolezza"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Luca Bargellini
Oggi alle 16:12Calcio femminile
Luca Bargellini
fonte figc.it

Da Fanano, piccolo comune con meno di 3mila abitanti in provincia di Modena, alla semifinale dell’Europeo, passando per la lunga gavetta e gli undici trofei conquistati con Brescia e Juventus. La vita calcistica (e non solo) di Martina Lenzini inizia proprio lì, alle pendici del Monte Cimone, in un territorio situato al confine tra Emilia-Romagna e Toscana che le ha dato la forza e gli strumenti per dare il via a quella che definisce una grande scalata, di quelle “che non finiscono mai”.

Già, perché a 27 anni ‘Lenzi’ non si accontenta di essere diventata uno dei difensori più forti e versatili del campionato, ma punta sempre più in alto e lavora per raggiungere la vetta. “Nascere lontano dalla città, in un posto dove non hai tutto a portata di mano, ti insegna ad arrangiarti - racconta nell’intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV - ti affidi al ‘fai da te’ e impari cosa significano la tenacia e il fatto di non fermarsi di fronte al primo ostacolo. Il mio carattere si è forgiato grazie alla montagna”.

Idee chiare, determinazione e coraggio, queste le caratteristiche che hanno scandito il sentiero professionale di Martina, che a 8 anni abbandona il tennis per inseguire la sua passione. “Avevo sempre la palla tra i piedi e anche adesso ho la fortuna di fare quello che già facevo da piccola, ossia calciare un pallone”. Cresciuta in una casa “dove c’è sempre stato tanto calcio e tanta Juventus, perché mio papà è molto tifoso”, nel 2012 lascia il Fanano Calcio per trasferirsi all’Olimpia Vignola, la società che a suon di gol le permette di avviare la sua brillante carriera, proseguita tra Brescia, Imola, Torino e Sassuolo fino alla definitiva consacrazione in bianconero. “All’inizio giocavo in attacco perché ero la più veloce, poi sono stata spostata dietro e prima del ritorno in bianconero ho completato la mia trasformazione in difensore. Tante volte in passato mi sono sentita un’underdog, al punto che mi sono dovuta guadagnare la maglia della Juve dopo diversi prestiti. Volevo tornare da protagonista”.

È il 2013 l’anno in cui canta per la prima volta insieme alle compagne l’inno di Mameli. La chiamata della selezione Under 17 le spalanca le porte di Coverciano, diventato ormai la sua seconda casa. “Quel momento è stato molto emozionante: ho ripensato alla Martina che abita a Fanano, in montagna, scelta per rappresentare un Paese intero. Un grande motivo di orgoglio”. Le stesse sensazioni provate quando Milena Bertolini nel 2020 la fa esordire in Nazionale maggiore: da allora sono 48 le sue presenze in azzurro, in un cammino impreziosito dalla partecipazione al Mondiale del 2023 e dalla straordinaria avventura a EURO 2025. La numero 19 (con il club indossa invece il 71) si commuove pensando alla presenza in Svizzera dei genitori (“hanno saltato solo la gara con la Norvegia, senza l’appoggio di tutta la famiglia non sarei mai arrivata dove sono ora”), rivivendo al tempo stesso la magia di quei giorni, conclusi con la ‘convocazione’ al Quirinale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “È la cosa che mi ha sorpreso di più, non pensavo potesse capitarmi. Dopo l’Europeo tante persone ci hanno fermato per strada per ringraziarci delle emozioni che gli abbiamo regalato”.

La tournée negli Stati Uniti ha chiuso lo straordinario anno della squadra di Andrea Soncin, che con le sue prestazioni ha fatto vibrare il cuore di milioni di italiani. Una rinascita iniziata nel settembre del 2023 con l’arrivo del Ct sulla panchina della Nazionale: “Il mister ha creato un gran gruppo, ci ha ridato consapevolezza nei nostri mezzi e questo ci ha portato anche tanta leggerezza in campo. E i risultati fino a oggi si sono visti”. Il prossimo obiettivo delle calciatrici sarà quello di centrare la qualificazione al Mondiale brasiliano del 2027, per poter inseguire - tutte insieme - un nuovo storico traguardo: “Vogliamo arrivare a quella finale che quest’estate ci è sfuggita per tanto così… il sogno di ogni bambina o bambino che gioca a calcio è vincere qualcosa in maglia azzurra”.

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