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120 milioni per Enzo Fernandez, 60 per Mudryk, 70 per Endrick. Ormai il potenziale è strapagato e i cartellini dei calciatori 30enni non hanno più alcun valore

120 milioni per Enzo Fernandez, 60 per Mudryk, 70 per Endrick. Ormai il potenziale è strapagato e i cartellini dei calciatori 30enni non hanno più alcun valoreTUTTO mercato WEB
© foto di TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 29 dicembre 2022, 17:05Editoriale
di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale

Un importante dirigente italiano negli scorsi giorni mi ha detto: "La proprietà è quasi sempre disponibile a investire su un ragazzo di 20 anni. Se invece l'età si alza, la borsa si chiude. E se abbiamo bisogno di un calciatore di esperienza il diktat del presidente è chiaro: svincolato o prestito". Che poi di esperienza oggi non vuol mica dire puntare sul 34enne Marcelo, ma anche solo su calciatori di 30 anni. Guardate cosa sta succedendo con i vari Kevin Lasagna (30 anni) o Omar Colley (altrettanti), giusto per fare due esempi. Li vogliono più o meno tutti i club che lottano per non retrocedere, ma a patto che chi ha la proprietà del cartellino apra a un prestito. Nella migliore delle ipotesi a uno scambio. Ma di investimento per questo tipo di profilo nemmeno a parlarne.

Perché il mercato va in un'altra direzione. Lo scouting è sempre più nutrito, gli osservatori aumentano e l'età media dei calciatori che finiscono al centro di aste si abbassa anno dopo anno. L'intento è chiaro: pescare il giovane giusto che ti garantirà tra qualche anno una cospicua plusvalenza e fa nulla che poi su 10 ciambelle solo una riesca col buco. Se sostenibilità è la parola più gettonata, il trading diventa la naturale conseguenza. Strada giusta, ma se tutti vanno nella stessa direzione il rischio è strapagare i migliori talenti e pagare tanto anche chi c'è dietro solo perché giovane. Si puntano tutti i soldi in criptovalute che poi chissà quale reale valore avranno tra qualche anno.

Il Real Madrid negli scorsi giorni ha speso 70 milioni di euro per Endrick Felipe Moreira de Sousa, classe 2006, attaccante del Palmeiras. E' da tutti considerato il nuovo crack del calcio brasiliano e questo è bastato al club più famoso al mondo per spendere una cifra fuori mercato per un calciatore che nella Serie A brasiliana ha sette presenze e che in Spagna ci sbarcherà realmente solo tra un anno e mezzo, nell'estate 2024. Potenzialmente può diventare il nuovo Neymar, praticamente chissà. Ma la questione è che oggi quel potenziale costa quanto 10 anni fa poteva costare un calciatore che aveva già dimostrato di essere da Real Madrid.
Ci sono poi i casi più noti. Oggi Enzo Fernandez è sulla bocca di tutti: ha spodestato Paredes nel centrocampo dell'Argentina e a gennaio può diventare il calciatore argentino più pagato di sempre grazie a un buon Mondiale. Che non è poco, anzi. Ma può Enzo Fernandez per questo motivo diventare il calciatore argentino più pagato di sempre? Anche qui, si paga il potenziale. Un anno fa il Benfica lo pagò 10 milioni di euro, oggi riceve offerte da 120 milioni di sterline. E 'prega' il giocatore di aspettare giugno perché sa che in estate andrà via alla stessa cifra.
L'asta ha raggiunto cifre spropositate e in questo caso siamo oltre il possibile trading. Perché nella migliore delle ipotesi l'argentino confermerà subito e in maniera continuativa il livello visto al Mondiale e diventerà il pilastro del Chelsea o del Liverpool, dello United o del PSG per i prossimi 7-10 anni. Ma se anche solo avrà bisogno di 1-2 stagioni per ambientarsi, capire e assorbire la nuova realtà, la pentola scoppierà perché non c'è tempo per aspettare un calciatore pagato così tanto. A quel punto o fai Martin Odegaard, bravissimo a fare due passi indietro dopo Madrid per farne poi - dopo un paio di anni - tre avanti. Oppure come Luka Jovic, che non ha ancora superato quello che poteva essere e non è stato e adesso arranca alla Fiorentina.

Il punto qui non è il valore del calciatore, ma strapagare il valore potenziale col risultato di mettere una pressione incredibile sulle spalle di ragazzi di 16, 18 o 21 anni che un giorno vengono osannati come numeri uno e quello dopo etichettati come il problema. Ma chi crea questa pressione? I club con le loro valutazioni. Guardate Joao Felix, giusto per fare un esempio. Eccellente giocatore ma non il nuovo Cristiano Ronaldo come la valutazione da 120 milioni di euro aveva imposto. Oggi quella valutazione è una zavorra per lui e per i colchoneros e fa nulla se il giocatore è fortissimo: non si è imposto secondo le attese e allora l'Atletico Madrid, pur di tirare il fiato, è pronto a prendere in considerazione anche un prestito.

Si chiudono gli occhi e si fantastica su quel che sarà, senza tener conto di tutta una serie di fattori perché - si dice - mal che vada è ancora giovane e c'è tutta la possibilità di rivenderlo. Ma non funziona mica sempre così, anzi. L'Arsenal ha già offerto 40 milioni di euro Mychajlo Mudryk e potrebbe presto arrivare ai 60 che chiede lo Shakhtar Donetsk. Ma dove sta scritto che un giocatore che fa mirabilie in Ucraina farà benissimo in Premier League? Magari sì però non è così scontato e se il cartellino gravita fin da subito su cifre che impongono standard altissimi quasi sempre salta il banco.

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