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Dura lex, sed lex. La Champions non è (ancora) l'habitat dell'Inter

Dura lex, sed lex. La Champions non è (ancora) l'habitat dell'InterTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 16 settembre 2021, 08:00Il corsivo
di Simone Bernabei

E’ un peccato. Chissà quanto starà rimuginando Simone Inzaghi, ancora in queste ore. Perché l’Inter vista ieri sera col Real Madrid è una bella Inter. Che ha perso, ancora una volta contro gli spagnoli. Ma che ha dominato la gara per larghi tratti, lasciando intravedere quello che è e soprattutto quello che potrà essere la squadra dell’ex Lazio. Aveva chiesto una gestione intelligente per far correre a vuoto gli spagnoli e così è stato, almeno per il primo tempo e una parte del secondo. Tradotto, finché le forze hanno retto, finche la condizione ha sostenuto le idee. Un’Inter che, per certi versi sorprendentemente, è sembrata già squadra, magari non a immagine e somiglianza del suo nuovo allenatore ma di certo una versione già indirizzata verso ciò che chiede. Comunque molto diversa da quella dello scorso anno, non solo in alcuni uomini chiave.

Il problema è che, ancora una volta, davanti c’era una squadra che certe partite non le sbaglia. L’età giovane di molti interpreti, le assenze, il cambio in panchina dopo i successi degli scorsi anni… niente intimorisce le granitiche certezze Champions del Real Madrid. Paragonata al passato o alle corazzate anglo-francesi non sarà magari all’altezza in fatto di nomi, ma resta pur sempre il Real Madrid. E quella di ieri sera resta pur sempre la Champions, ovvero l’habitat naturale delle merengues. Qualunque esse siano. Insomma, Champions ancora una volta amara per l’Inter, nonostante lodi e applausi di San Siro. Sì perché i tifosi sono rimasti contenti di ciò che hanno visto e gli applausi scroscianti in più di un’occasione lo hanno sottolineato. Compresi quelli al triplice fischio. Ma con gli applausi non si ottengono gli ottavi, ahime. E così l’Inter sarà costretta ancora una volta a rimboccarsi le maniche, a trovare vittorie in trasferte lontane e a combattere verosimilmente fino alla fine. Ironia della sorte, di nuovo con lo Shakthar sconfitto in Moldavia. Avversari, Sheriff compreso, non certo irresistibili. Ma che nel contesto della Champions assumono tutta un’altra valenza. Almeno per l’Inter.

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