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Spalletti ha un compito difficile: vincere e riunire tutti sotto la stessa bandiera (azzurra)

Spalletti ha un compito difficile: vincere e riunire tutti sotto la stessa bandiera (azzurra)TUTTO mercato WEB
mercoledì 6 settembre 2023, 07:00L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

In quest’era dominata dai social, è sempre più difficile relazionarsi con chi ha idee diverse dalle proprie. Se l’argomento è l’amato pallone, bannare il pensiero altrui è diventata moda comune di cui vantarsi con i propri “amici virtuali”. Lo sa bene Allegri che, sulle pagine di fede bianconera, è motivo di attrito (pesante) tra gli stessi sostenitori della Juventus. Se sei con Allegri, non puoi essere juventino. Se sei contro Allegri, non puoi essere juventino… Due facce della stessa medaglia. Ora i riflettori si sono sposati su Spalletti, colui che ha preso il posto di Mancini, il “traditore che ha scelto i soldi invece che il cuore” (post rubato da Facebook che mi ha fatto sorridere molto).
Ancor prima di disputare la prima partita ufficiale con la Macedonia del Nord (nazione che mi procura fastidi mentali solo a nominarla), in tanti hanno già pronte le proprie sentenze definitive. Spalletti è già sotto processo, ancor prima di cominciare… L’era dei social è questa, che piaccia o meno. Per fortuna, mi sento fuori luogo e proseguo con le mie valutazioni, giornalisticamente parlando, anacronistiche. Sono un tifoso della Nazionale e, quindi, Spalletti è il mio CT, quello da supportare e in cui credere. Sarà il campo a dire se è stata la scelta giusta ma, attenzione, non bastano due partite per giudicare l’operato di un CT. Bisogna guardare agli obiettivi che deve perseguire.

Il primo è qualificarsi ad Euro 2024. Quindi, calma e gesso (come diceva la mia maestra delle elementari).
Indubbiamente, Spalletti ha un compito piuttosto complesso. Oltre a vincere (lo pretende il nostro DNA di nazione calcistica top), deve anche riuscire a riportare tutti sotto la stessa bandiera, di colore azzurro. Non è quella del Napoli ma quella della Nazionale che dovrebbe, uso appositamente il condizionale, essere la squadra del cuore di ogni tifoso di calcio italiano. Non è così da tempo. Certo, non andare a due Mondiali di fila ci ha fatto malissimo, procurandoci ferite quasi mortali ma, in fin dei conti, la Nazionale è la Nazionale. Ritengo che sia giunto il momento di mettere da parte l’ascia di guerra o la velenosa tastiera e provare a dare fiducia al nuovo corso azzurro, sperando che ci porti una ventata di freschezza e, perché no, anche un altro titolo da festeggiare in piazza. Perché, quando c’è da festeggiare, non c’è mai nessuno che resta nella propria cameretta a digitare malignità contro il prossimo, giusto?
Forza Spalletti. Hai già compiuto un miracolo a Napoli, ti auguro di riuscirci anche con l’Italia.
Nota divertente: non vedo l’ora di assistere alla prima conferenza post partita di Spalletti. Sono certo che sarà uno show perché, signori miei, Spalletti, oltre ad essere un allenatore di enorme valore, è anche uno che sa come gestire una platea, soprattutto se composta da giornalisti…

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