Alessandro Moggi: "Marotta e Ausilio straordinari. Fiorentina? Ingiusto le colpe ricadano su Pradè"
"L'Inter è una grande squadra e ha una società top, con due dirigenti straordinari e un'esperienza pazzesca". Parla così ai microfoni di TMW l'agente a capo della Gea World S.p.A. Alessandro Moggi, che spiega il suo punto di vista sui nerazzurri: "Metti insieme tutte queste componenti e ottieni grandi risultati. Ci sono anche gli altri, ma se hai dirigenti, allenatori, società e giocatori sei competitivo sempre".
Conte fa sempre più fatica al secondo anno. Qual è la sua idea su questo tema?
"Penso che sia un grandissimo motivatore, probabilmente il più grande che c'è in Italia. Questo lo rende scomodo, ma anche estremamente efficace per i risultati. Il Napoli è lassù, ma non gioca il campionato da solo, ci sono pure gli avversari. Ci può stare che non vinca un campionato con 20 punti di vantaggio e che ci sia una fase più complessa, tra l'altro con un po' di infortuni da gestire. Non parlerei di anno difficile, ma di momenti di una stagione competitiva contro avversari competitivi".
Come si spiega la crisi della Fiorentina?
"È l'eccezione che conferma la regola. I viola sono un'ottima società, Pradè è un direttore sportivo di grandissimo livello, la proprietà è straordinaria, il direttore generale Ferrari ha un'esperienza importante a livello di società di calcio e poi c'era Pioli. Se in estate fossi stato io il ds e mi avessero chiesto chi avrei preso, avrei fatto due nomi: uno era Gilardino e, qualora non fossi stato in grado di prenderlo, avrei virato su Pioli. È senza dubbio il nome giusto probabilmente, per qualche strano motivo ,al momento sbagliato. Per quale motivo non lo so, ma siamo tutti d'accordo che la rosa della Fiorentina non è da ultimo posto, quindi se è 20^ vuol dire che c'è qualcosa di straordinariamente strano e anomalo, non una roba normale. Ma, Pioli a parte, che è un allenatore di grande livello, tutto quello che è la Fiorentina è lo stesso rispetto all'anno scorso quando è arrivata 6^ con 65 punti. Significa che quelli che sono arrivati sesti ci sono ancora, quindi non è colpa dell'allenatore, ma di qualche circostanza. Trovo assolutamente ingiusto che le colpe per l'ambiente devono ricadere su un dirigente di un'esperienza e di una capacità così importante come Pradè".













