Moggi: "Mercato estivo troppo lungo. Ecco la differenza tra gestire un giocatore e un tecnico"
Sono tante le domande che sono state poste ad Alessandro Moggi nell'intervista che ha rilasciato a TMW e uno dei temi che ha trattato è quello relativo alle sessioni di mercato: "Sono assolutamente troppo lunghe, è una stortura anche questa. Io farei un mese di mercato di estate e uno di inverno. Potrebbe avere senso fare altri 15, 10, 7 giorni tra l'estate e l'inverno a fine ottobre per riparare a qualche errore o ai troppi infortuni, che sono sempre più frequenti. È successo già ed è incomprensibile perché non si rifaccia, è sul tavolo delle 5 maggiori leghe ridurre la finestra di mercato estiva, ma per qualche motivo, legato soprattutto alla lega spagnola, non si può fare. Quello che si fa il 30 agosto si può fare anche il 30 luglio, non cambia niente. È solamente un temporeggiare, sperando e pensando che si possano ridurre i costi, aspettando che le società debbano poi vendere. Se viene traslato di un mese è la stessa identica cosa".
È più difficile gestire un calciatore o un allenatore oggi?
"Entrambi. La differenza fondamentale in linea di massima è data dall'età. Gli allenatori sono quasi sempre ex calciatori cresciuti, maturati, che hanno aspetti di criticità rispetto all'età che hanno quando fanno i calciatori, cosa che succede al contrario con una migliore visione delle cose quando diventano tecnici. Vanno comunque accompagnato all'interno di una dinamica di club con la consapevolezza di non incidere troppo su qualsiasi tipo di scelta perché poi è giusto che siano totalmente autonomi. I discorsi si limitano a un'assistenza di natura contrattuale da semplice professionista. Poi se c'è un rapporto umano che va al di là si fanno tanti discorsi di calcio come si possono fare con gli amici".













