Bel gioco? Mah, al Milan ora serve altro. Però prima serviva una doppia svolta

Il Milan e Massimiliano Allegri hanno trovato l'accordo definitivo sulla base di un biennale con opzione per il terzo anno da cinque milioni di euro più due di bonus. Un cambio di passo della dirigenza sull'allenatore non solo dal punto di vista delle caratteristiche tecniche e tattiche, ma anche economiche: l'ex tecnico della Juventus guadagnerà, senza contare i bonus, molto più di Paulo Fonseca (2,5 milioni di euro) e di Sergio Conceiçao (1 milione di euro) messi insieme. Nel caso confermasse i bonus, arriverà esattamente al doppio dei due precedenti allenatori rossoneri.
Svolta
Se si riprendono le dichiarazioni di Ibrahimovic, oggi la frustrazione aumenta ancora di più perché il Milan con Massimiliano Allegri, pur con le dovute differenze a livello tattico e gestionale, prende la stessa tipologia di allenatore di Conte: prende un tecnico esperto, accentratore, un vincente. Riaccoglie al Milan una figura che non si vedeva da tempo. Accanto a questa scelta da via Aldo Rossi hanno finalmente deciso di riempire dopo due anni di vuoto anche la casella del direttore sportivo con Igli Tare.
Il bel gioco
Era il 6 maggio 2019 e Zlatan Ibrahimovic giocava con i Los Angeles Galaxy. Interrogato sul gioco espresso dai bianconeri, Ibra non ha usato mezzi termini per respingere le accuse all'allora tecnico bianconero Massimiliano Allegri, in procinto di passare al Milan: "Ragazzi, l’unica cosa che conta è vincere, la cosa importante è soltanto quella. Se non vinci, vieni criticato. Ma se vinci e non fai un bel gioco, ti arrivano lo stesso delle critiche. Quindi bisogna decidere cosa fare: le critiche siete voi giornalisti a farle, non il pubblico. L’Ajax vince grazie al bel gioco? Sì, ma gli altri anni dov’era? E poi guardate il Barcellona: non ha ancora vinto e mi sembra che non vinca la Champions League da un po’ di tempo… Date retta a me, l’unica cosa che conta è vincere. Non deve interessare come, quello ha poca importanza".
