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Bologna, l'ad Fenucci: "Motta è come se avesse un contratto più lungo di quello che ha"

Bologna, l'ad Fenucci: "Motta è come se avesse un contratto più lungo di quello che ha"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 11 marzo 2024, 11:17Serie A
di Dimitri Conti

Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, ha parlato a Radio Anch'Io Sport su Rai Radio 1 in merito ai temi che caratterizzano il presente e il futuro prossimo dei rossoblù: "Guardiamo al cammino della nostra squadra, domenica dopo domenica e preparando una partita alla volta, così da provare a realizzare quello che sarebbe un sogno. Le aspettative di inizio stagione erano diverse ma il cammino e il lavoro della squadra ci lasciano fiduciosi. Fiorentina-Roma? Bellissima partita, De Rossi sta facendo molto bene, ha una media punti altissima. Le squadre che lottano per l'Europa sono tutte molto attrezzate".

Che significherebbe il Bologna in Champions League?
"Facendo tutti gli scongiuri, un Bologna in Europa, al di là della Champions, sarebbe un bellissimo segnale per tutto il calcio italiano. Come fatto dall'Atalanta negli anni scorsi, preparando un'organizzazione societaria seria, con le persone giuste nell'area sportiva, l'allenatore e un gruppo che va oltre alle aspettative, si può fare un cammino diverso e dare una prospettiva nuova a molti club".

Più difficile trattenere Motta o Zirkzee?
"L'allenatore è stato artefice di questa crescita e speriamo rimangano con noi sia lui che i calciatori. Thiago è contentissimo a Bologna, è come se avesse un contratto più lungo di quello che realmente ha. Su Joshua... Ci piace poco parlare del futuro dei nostri calciatori, preferiamo vivere ogni momento del presente, c'è grande entusiasmo. Premettendo che comunque la volontà sarebbe quella di tenere tutti".

Qual è il problema dei nostri vivai?
"La risposta è complessa da dare. Noi abbiamo un gruppo con tante nazionalità diverse, sono ragazzi eccezionali e le differenze di lingua e cultura sono sempre state abbattute. Molto bello, credo sia una delle ragioni dietro al successo di questa stagione. Il numero di tesserati delle giovanili rimane stabile ma si gioca molto meno, la produzione del talento diventa più complessa ed è difficile trovare un percorso adeguato da Primavera a prima squadra. Io sono stato alla Roma e lì c'è un gap complesso da superare. Il tema riveste il passaggio dal percorso di formazione e le missioni delle altre categorie, ovvero cosa dovrebbero fare la Serie B e la Lega Pro. Ci vuole una risposta di sistema a questa domanda che è corretta, visto che il numero di stranieri sta aumentando".

E di Ferguson che ci dice?
"Uno dei nostri segreti è la buona organizzazione sia della parte sportiva che nell'area tecnica. Ferguson, Calafiori... Potete citarne di singoli ma lasciare dietro altri non è giusto. Ci sono anche calciatori più esperti come Freuler che stanno dando il contributo. L'idea è tenere il maggior numero possibile di giocatori ma parlare del futuro oggi è riduttivo".

Cosa deve succedere perché il modello Premier League si concretizzi anche in Serie A?
"La scelta se adottare modelli simili ad altre leghe possa essere vincente deve farci riflettere. Per ora la Serie A ha avviato uno studio per capire se il modello sia perseguibile. È sotto gli occhi di tutti che il calcio italiano necessiti di una ristrutturazione, c'è un tema di fondo che riguarda soprattutto la stabilità finanziaria. Il calcio deve ritrovare equilibri, anche per un'equa competizione sul campo. Al di là della forma giuridica da adottare, è importante che si ragioni. Il percorso nasce dalla volontà della Serie A di contare di più nel sistema, ma credo che al nostro interno dobbiamo essere propositivi, anche verso le istituzioni politiche".

Ora la volata per l'Europa.
"Sarà appassionante. Ci siamo noi, l'Atalanta... Siamo lì, non pensiamo ai risultati finali ma ci concentriamo su venerdì prossimo. Andiamo su un campo per noi tradizionalmente molto ostico (Empoli, ndr)".

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