Buffon sul ritiro: "Quando sotto la doccia vedi il fisico dei 20enni... che disagio!"

Il campione del mondo e ora capo delegazione azzurro Gigi Buffon ha ricevuto ieri la Castagna d’Oro a Frabosa Sottana e parlato a lungo della sua carriera, ma non solo: Sono stato molto indulgente fino ai 20-21 anni, perché fino a quell’età mi sentivo in diritto di commettere e imparare dai miei errori - ha esordito il campione del mondo di Germania 2006 -. Era una sorta di bonus, che tuttora ritengo giusto essermi concesso, in quanto raggiungere la fama in gioventù non significava assumere automaticamente la postura di un uomo adulto. Nella vita ho sempre cercato di guardarmi allo specchio e di non abbassare mai lo sguardo: ho commesso errori, ma in buona fede, in maniera autentica. Sono sempre stato autentico. Mi sono anche vergognato degli sbagli fatti, però li ho sempre pagati in prima persona. Questa è la forma migliore di apprendimento. Questo è l’unico modo per diventare un uomo migliore”, si legge su CuneoDice.it.
Sul rapporto con la droga: "Sono uscito di casa a 13 anni e ho fatto tre o quattro anni di collegio, che è un insegnamento di vita, con tanti altri ragazzi che vivono situazioni quotidiane complicate - ha asserito -. In questo ci sono anche dei rischi, con persone che in maniera peccaminosa possono traviarti e portarti su strade sbagliate. Quando però hai scale valoriali, puoi decidere se fare o meno delle scelte. A 16 anni ero a una festa dell’istituto di ragioneria di Parma e c’era un ragazzo divertente, che aveva, secondo me, il difetto di esagerare con le droghe. Quella sera bevemmo qualche bicchiere in più e lui mi mise in bocca una cosa. Non ho idea di cosa potesse essere, ma ho immediatamente capito: senza pensarci due volte ho preso la pasticca e gliel’ho tirata in faccia, perché non sarei più stato un esempio sportivo. Quella è stata la prima sliding door. Sono sicuro che, se avessi preso quella pasticca, avrei vissuto male quel momento con me stesso. Su certe cose devi essere tassativo: se inizi ad aprire delle finestre, diventa un problema”.
La decisione di smettere, a Parma, in Serie B: “Quando sotto la doccia vedevo accanto a me il fisico dei giocatori 20enni, provavo disagio. Mi dicevo: ‘Copriti, non puoi farti vedere così’”.
